il processo

Droga nell'auto della collega, la comandante scoppia in lacrime in aula

La comandante della Polizia locale di Corbetta ha testimoniato nel processo a carico del collega di Trezzano Furci accusato di aver piazzato della cocaina nella sua auto.

Droga nell'auto della collega, la comandante scoppia in lacrime in aula
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Droga nell'auto della collega, la comandante scoppia in lacrime in aula.

Droga nell'auto della collega, la comandante scoppia in lacrime in aula

TREZZANO SUL NAVIGLIO - È scoppiata in lacrime in aula, davanti alla quarta sezione penale e al giudice Maria Pia Blanda.

La comandante della Polizia locale di Corbetta in aula

La comandante della Polizia locale di Corbetta, Lia Vismara, ha testimoniato nel processo a carico del collega di Trezzano Salvatore Furci, accusato di aver piazzato della cocaina, insieme a un complice, un amico albanese, per incastrare Vismara, “colpevole” secondo Furci di non avergli rinnovato il contratto di lavoro a Corbetta.

La sua testimonianza nel processo a carico del collega

“Per me è stato un periodo molto difficile, ho dovuto affrontare una sequela di articoli, lo scherno dei cittadini e molte difficoltà”, ha raccontato la comandante, vittima del complotto architettato a gennaio dello scorso anno. Ad aprile Furci era finito in carcere, da settembre si trova ai domiciliari, imputato di calunnia e detenzione di droga.

Presentò anche due denunce per danneggiamento della sua auto

“Non compro droga e non ho mai usato cocaina - ha spiegato Vismara, parte civile nel processo, come riporta Ansa -. In nessuno modo ho mai avuto a che fare con persone che spacciavano”. Vismara ha inoltre raccontato di aver sporto due denunce per danneggiamento della sua auto, “tentarono di scassinarla e ruppero un vetro, non sapevo che stesse accadendo, chiesi aiuto al sindaco” ha detto la comandante, imputata, in fase di udienza preliminare, in un procedimento assieme a Marco Ballarini, sindaco di Corbetta.

Vismara, tra l’altro, è imputata in un procedimento  col sindaco Ballarini

Entrambi sono accusati di concorso in turbativa d'asta (il primo cittadino anche di abuso di ufficio). La vicenda riguarda proprio la nomina della comandante (2018). Secondo l'accusa del pm Maurizio Ascione, i due erano legati da una relazione sentimentale che avrebbe quindi fatto configurare un conflitto d'interesse nella nomina.

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