LA DECISIONE DEL GIUDICE

Tentò di incastrare la collega con la cocaina in auto: Furci ottiene i domiciliari

“Il carcere era una misura eccessiva" – ha sempre sostenuto l’avvocato Gabriele Minniti che assiste Furci con la collega Paola Bonelli.

Tentò di incastrare la collega con la cocaina in auto: Furci ottiene i domiciliari
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Tentò di incastrare la collega con la cocaina in auto: Furci ottiene i domiciliari.

Tentò di incastrare la collega con la cocaina in auto: Furci ottiene i domiciliari

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Ha ottenuto gli arresti domiciliari l’ex comandante della polizia locale di Trezzano Salvatore Furci, finito in carcere ad aprile.

La vicenda

È accusato di aver collocato delle dosi di cocaina nella macchina della comandante dei vigili di Corbetta Lia Vismara. Una punizione, una vendetta escogitata per mesi, con la collaborazione di un complice, un amico albanese che ai carabinieri si è spacciato per il pusher della donna.

Il movente

Un ingiusto mancato rinnovo del contratto di lavoro. Per la comandante non c’erano le condizioni per proseguire, ma a dare ragione a Furci ci ha pensato il Tribunale del lavoro che ha costretto il Comune di Corbetta al risarcimento per ingiusto licenziamento. Furci è finito in carcere con le accuse di calunnia e per il tentativo di incastrare la collega.

Concessi i domiciliari

Ieri, la decisione del giudice Mariapia Blanda che ha concesso gli arresti domiciliari all’ex comandante durante la prima udienza del processo con rito immediato. “Il carcere era una misura eccessiva – ha sempre sostenuto l’avvocato Gabriele Minniti che assiste Furci con la collega Paola Bonelli –. È molto provato ed è convinto di poter dimostrare la propria estraneità e difendersi dalle accuse”. Il 24 settembre si terrà la prossima udienza davanti ai giudici della quarta sezione penale, dove saranno sentiti i primi testimoni dell’accusa.

 

 

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