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Anche Corsico rinvia l'accensione del riscaldamento al 29 ottobre

L'autunno avanza ma il caldo anomalo la fa ancora da padrone: per questo anche Corsico proroga l'accensione del riscaldamento.

Anche Corsico rinvia l'accensione del riscaldamento al 29 ottobre
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E' una decisione che stanno prendendo diversi sindaci dei comuni del nostro territorio.

Anche Corsico rinvia l'accensione del riscaldamento

Il sindaco di Corsico ha firmato l'ordinanza con la quale si rimanda all’ultimo sabato del mese l’avvio degli impianti termici escludendo però nidi e materne, e luoghi di cura e ricovero per anziani e minori.

Impianti di riscaldamento, accensioni il 29 ottobre

CORSICO - Ieri nell’Albo pretorio è stata pubblicata l’ordinanza sindacale con la quale, nell’intero territorio comunale, si posticipa l’accensione degli impianti termici a combustione a uso riscaldamento a sabato 29 ottobre.

Caldo anomalo, termosifoni spenti

La decisione è stata presa alla luce delle attuali miti temperature e tenendo conto del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas del 6 settembre scorso, che prevede, al fine dell’abbattimento dei consumi di gas naturale, l’introduzione di limiti di temperatura, ma anche delle ore giornaliere di accensione e della durata del periodo di riscaldamento (quindici giorni in meno). Il territorio del Comune di Corsico è inserito nella zona climatica E, che prevede un orario massimo di funzionamento degli impianti di 14 ore giornaliere, ridotte però a 13.

Una scelta dovuta all'aumento dell'inquinamento

Una scelta determinata dall’instabilità generata dal conflitto in Ucraina e dalla conseguente necessità di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, anche attraverso la riduzione programmata dei consumi. Poiché le temperature registrate negli ultimi giorni risultano miti e al di sopra della media stagionale e in considerazione del superamento del valore limite giornaliero di Pm10, è stato decido di posticipare l’accensione degli impianti di riscaldamento al 29 ottobre prossimo.

Le esclusioni

L’ordinanza non si applica a una serie di casi, tra i quali: edifici adibiti a cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani; scuole materne e asili nido; piscine, saune e assimilabili; attività industriali ed artigianali e assimilabili, per esigenze tecnologiche o di produzione.

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