Caso Ikea, chiesta l'archiviazione per i dipendenti che cambiavano le etichette dei prezzi

Secondo la Procura non si possono configurare reati penali come la truffa o il furto.

Caso Ikea, chiesta l'archiviazione per i dipendenti che cambiavano le etichette dei prezzi
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Caso Ikea, chiesta l'archiviazione per i dipendenti che cambiavano le etichette dei prezzi.

Caso Ikea, chiesta l'archiviazione per i dipendenti che cambiavano le etichette dei prezzi

CORSICO – Circa quaranta dipendenti erano stati accusati da Ikea di “gravi comportamenti volti a danneggiare le risorse aziendali”.

Il “caso Ikea”

Era scoppiato un caso, il “caso Ikea”: i lavoratori denunciati dal colosso svedese, secondo l’accusa, applicavano etichette con prezzi ribassati a prodotti che in realtà costavano di più, presi dall’angolo delle occasioni, lo spazio del negozio che mette in vendita merce fallata o da smaltire. Erano scattati dieci licenziamenti, poi la sospensione dello stipendio per altri ma i lavoratori, per voce dei sindacati, si difendevano dalle accuse, sostenendo che le procedure erano consentite.

La Procura ha chiesto l'archiviazione per tutti i dipendenti

Ora, la Procura ha chiesto di archiviare le posizioni di tutti i coinvolti, anche se le parti potranno fare opposizione. “Qualcuno voleva far credere che dentro Ikea c’erano criminali. Non è così, non lo è mai stato”, commentano dalla Filcams Cgil con poche parole, anche perché la vicenda non è ancora conclusa.

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Non si tratta di furto o di truffa

Secondo il pm, i dipendenti avrebbero commesso un’azione senza chiedere il permesso ai supervisori o ai responsabili, quindi contro il regolamento aziendale, ma non si possono configurare reati penali come la truffa o il furto, in quanto i lavoratori “infedeli” non rubavano gli oggetti, ma li pagavano meno, quindi, sempre secondo il pm che ha chiesto l’archiviazione, senza che ci fosse qualcosa di illegale.

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