Caso Ikea | Filcams: "Lavoratori allontanati senza la possibilità di spiegarsi"

"Non si può però accettare la criminalizzazione di interi reparti di lavoratori che da anni lavorano in azienda".

Caso Ikea | Filcams: "Lavoratori allontanati senza la possibilità di spiegarsi"
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Caso Ikea | Filcams: "Lavoratori allontanati senza la possibilità di spiegarsi"

CORSICO – Dopo due giorni di “cauto riserbo”, la Filcams Cgil rompe gli indugi e commenta il caso dei 30 dipendenti dell’Ikea di Corsico sospesi per comportamenti illeciti e a seguito di provvedimenti disciplinari.

Accuse differenti

Le accuse, per almeno una parte dei dipendenti, sono di furto di mobili con il trucco di cambiare le etichette dei prezzi, sostituendo quelle di prodotti più costosi con cartellini presi da oggetti scontati.

La nota di Filcams

“Sulla stampa di questi giorni sono apparse notizie che parlavano di dipendenti di Ikea che “rubavano mobili”, accuse di ricettazione e altro, e, per questo, i lavoratori sarebbero stati sospesi e denunciati – diffonde in una nota la Filcams Cgil –. Eventuali responsabilità individuali non potranno che trovare una sanzione adeguata, ma il quadro che emerge dai primi approfondimenti effettuati dalla Filcams Cgil Milano a tutela dei propri iscritti in particolare e dei dipendenti di Ikea in generale, non sembra conforme a quello apparso sui giornali, peraltro prima ancora che ai lavoratori venisse consentito di presentare le proprie giustificazioni.

È corretto e doveroso che l’azienda e la magistratura facciano tutti gli opportuni accertamenti, e che eventuali comportamenti individuali non corretti vengano sanzionati. Non si può però accettare la criminalizzazione di interi reparti di lavoratori che da anni lavorano in azienda, e che sono stati allontanati dal lavoro senza neppure avere consentito loro di fornire le spiegazioni dei fatti che gli sono stati attribuiti”.

FG

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