sentenza della Corte di Cassazione

Diffama Comune e sindaco: la Cassazione respinge il ricorso di Klaus Davi e lo condanna a pagare

"Ora Davi dovrà corrispondere al Comune oltre 22 mila euro, fondi che useremo per l’educazione alla legalità”, commenta il sindaco Pruiti

Diffama Comune e sindaco: la Cassazione respinge il ricorso di Klaus Davi e lo condanna a pagare
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Sul caso Klaus Davi vs Comune di Buccinasco interviene ora anche la quinta sezione della Corte di Cassazione che conferma la condanna della Corte d’Appello per il massmediologo.

La Cassazione respinge il ricorso di Klaus Davi e lo condanna a pagare

BUCCINASCO -  A un anno dalla condanna della Corte d’Appello, la Corte di Cassazione rigetta il nuovo ricorso del mass mediologo Klaus Davi, condannandolo al pagamento delle spese processuali e alla rifusione delle spese di giudizio in favore del Comune di Buccinasco.

Già lo scorso anno la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano aveva respinto l’opposizione del mass mediologo alla sentenza di primo grado che, nel 2021, lo aveva condannato per aver diffamato il sindaco e l’Amministrazione comunale.

La vicenda dei manifesti ha preso avvio nel 2017

Nel 2017 Klaus Davi aveva affisso in giro per Buccinasco alcuni manifesti provocatori per ridicolizzare Rocco Papalia. Il Comune lo aveva multato per affissioni abusive, senza mai entrare nel merito dei contenuti della campagna. Davi aveva però attaccato duramente l’Amministrazione comunale (“Fino a che punto la bassezza delle istituzioni locali può arrivare ad assicurarsi il plauso dei clan. A Buccinasco i mafiosi possono dormire sonni tranquilli con simili istituzioni”), continuando anche negli anni successivi ad accusare il sindaco di non aver fatto nulla per denunciare e prevenire la mafia.

Il sindaco: "Davi dovrà corrispondere al Comune oltre 22 mila euro, fondi che useremo per l’educazione alla legalità”

“In via definitiva anche la Corte di Cassazione – dichiara il primo cittadino di Buccinasco Rino Pruiti  certifica che compie un reato chiunque insulti e diffami un’Amministrazione che ogni giorno fa il proprio dovere e lotta contro le mafie. Ribadisco quanto ho sempre detto: spiace che Klaus Davi, anziché chiedere scusa e proporci progetti per promuovere i valori positivi di legalità e rispetto delle regole, abbia invece continuato a ricorrere prima presso la Corte d’Appello e poi alla Cassazione per opporsi a una condanna giusta. Ora Davi dovrà corrispondere al Comune oltre 22 mila euro, fondi che useremo per l’educazione alla legalità”.

 

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