la sentenza della Corte d’Appello

Klaus Davi vs Comune di Buccinasco: una nuova condanna per il massmediologo

Nel 2017 aveva accusato l’Amministrazione comunale di collusione con la mafia, dopo una multa per affissioni abusive.

Klaus Davi vs Comune di Buccinasco: una nuova condanna per il massmediologo
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Il massmediologo era già stato condannato per aver diffamato il Comune di Buccinasco nel 2021, ora per lui è arrivata una nuova condanna.

Klaus Davi vs Comune di Buccinasco

BUCCINASCO – Il Comune di Buccinasco vince nuovamente la causa contro Klaus Davi.

Già condannato in primo grado nel 2021

La Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, infatti, ha respinto l’opposizione del mass mediologo alla sentenza di primo grado che, nel 2021, lo aveva condannato per aver diffamato il sindaco e l’Amministrazione comunale.

Il sindaco sulla nuova sentenza

“Questa ulteriore sentenza – dichiara il sindaco di Buccinasco – certifica che è un reato insultare e diffamare un’Amministrazione che ogni giorno lotta contro le mafie e lo fa tenendo la schiena dritta e facendo rispettare le regole a tutti, compresi i personaggi televisivi. È semplice, perfino banale e la decisione del giudice non ci sorprende.

Quel che lascia sgomenti, invece, è che lo stesso Davi abbia ritenuto lecito insultarci e che addirittura si sia rivolto alla Corte d’Appello anziché semplicemente chiedere scusa e utilizzare la sua popolarità per promuovere insieme a noi valori come onestà, lealtà e rispetto delle regole”.

I fatti del 2018

Bisogna tornare indietro di 5 anni anni, quando il massmediologo aveva attaccato in giro per la città dei manifesti che rappresentavano in versione drag queen Rocco Papalia, tornato a casa dopo 26 anni di detenzione da scontare per omicidio, associazione, traffici e sequestri.

"Secondo i magistrati i boss per sfuggire alle forze dell’ordine si travestono da donna. Ecco la versione femminile di Papalia”, c’era scritto sotto le locandine. Lo stesso massmediologo aveva spiegato che era una “campagna di sensibilizzazione, per sollevare l’attenzione sulla ‘ndrangheta e per scardinare attraverso una provocazione l’ultimo tabù rimasto alla mafia, la virilità”.

La multa perchè le affissioni erano abusive

Ma le affissioni erano abusive: non era stato chiesto alcun permesso al Comune per appiccicare i manifesti e quindi “era stata violata la legge – secondo il primo cittadino di Buccinasco –. Per questo è stato multato di 500 euro. Una sanzione contestata dal massmediologo.

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