POLEMICHE DALL'OPPOSIZIONE

"Caso tamponi" a Corsico, il Consiglio straordinario per la contestata convenzione

Tanti i punti trattati dall'opposizione: dal prezzo considerato troppo alto, all'iter seguito dall'assessore. Errante: "Segnaleremo all'Autorità Nazionale Anticorruzione".

"Caso tamponi" a Corsico, il Consiglio straordinario per la contestata convenzione
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"Caso tamponi" a Corsico, il Consiglio straordinario per la contestata convenzione.

"Caso tamponi" a Corsico, il Consiglio straordinario per la contestata convenzione

CORSICO – Il “caso tamponi” finirà all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Lo assicura il consigliere di opposizione ed ex sindaco Filippo Errante che durante il Consiglio comunale straordinario, indetto proprio per discutere della vicenda, ha palesato dubbi e perplessità su “una convenzione che non ha nulla di conveniente”.

La vicenda camper

Passo indietro a fine marzo, quando il Comune sigla un accordo con il Centro Santagostino per la somministrazione di tamponi rapidi su un camper, posizionato al quartiere Lavagna e in via Cavour. Il Centro propone tamponi rapidi a 30 euro, mentre il Comune garantisce per il camper l’occupazione del suolo pubblico, la corrente per il funzionamento del mezzo e la pubblicità sui canali istituzionali dell’iniziativa.

I diversi punti sollevati dall'opposizione

Diverse le contestazioni mosse dai consiglieri di opposizione che, compatti, hanno sollevato polemiche sulle scelte dell’Amministrazione. A partire dal costo dei tamponi: 30 euro, troppo rispetto ad altri centri vicini e dello stesso Santagostino che propone le stesse tariffe nelle sedi. Secondo i consiglieri che hanno chiesto il Consiglio straordinario, la presenza del camper in due vie della città non giustifica il costo così alto per i cittadini.

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Debole anche la spiegazione sulla gratuità del tampone in caso di test positivo: ormai praticamente tutti i centri (compresi quelli sul territorio) prevedono il tampone gratuito in seguito al primo check positivo. Sempre secondo l’opposizione, il vantaggio della convenzione sarebbe nullo e confermato dal fatto che “solo 391 cittadini – 3% positivi, ndr – hanno sfruttato il camper tamponi – ha sottolineato Errante –, un numero esiguo e assolutamente incompatibile con la necessità di promuovere uno screening di massa. Se avessero voluto fare qualcosa per la città, avrebbero proposto prezzi più bassi, rendendo quindi accessibile a tutti il servizio”.

L'iter seguito spiegato dall'assessore ai Servizi sociali Elena Galli

L’assessore ai Servizi sociali Elena Galli ha spiegato l’iter, sottolineando che “l’11 marzo sono stata contattata dal Centro Santagostino e mi è stato presentato il progetto. Un’opportunità di collaborazione pubblico privato che andava presa in considerazione per garantire una risposta concreta alla città. Nel corso della telefonata ho chiesto se fosse possibile contenere ulteriormente il costo, ma mi è stato spiegato che il prezzo era lo stesso di quello effettuato in sede e illustrati i costi organizzativi superiori.

Ho fatto una rapida verifica su costi e servizi simili erogati in strutture presenti sul territorio trovando congruità economica e nessun altro operatore assicurava il servizio itinerante. Ho chiesto poi di inoltrare una richiesta formale per email che è stata poi girata anche a funzionario, segretario generale e sindaco. Gli uffici hanno poi perfezionato le pratiche. Abbiamo incentivato la proposta sanitaria concedendo occupazione ed energia elettrica. Abbiamo verificato la possibilità anche in altre strutture e nelle farmacie comunali”.

Risponde l'opposizione

Ma la spiegazione non convince l’opposizione che sottolinea la “velocità della convenzione: pochi giorni dalla telefonata del Centro alla sigla in Giunta. Bisognava almeno fare una manifestazione di interesse invece di siglare un accordo in fretta e furia, senza valutare l’effettiva convenienza per i cittadini”. Precisando che “non è l’assessore che deve ricevere telefonate dai centri, è lavoro degli uffici. Il centro ha chiamato direttamente sul telefono dell’assessore? Come si è creato questo canale?”.

Una questione di opportunità

E poi, c’è la questione di opportunità. Nulla di fuori legge, di illecito. Solo, appunto, di opportunità, che riguarda l’occupazione, all’interno del Centro Santagostino, di una consigliera di maggioranza, in quota Pd (futuro assessore in Giunta). “Rimane da spiegare anche questo punto – ha sottolineato l’opposizione –. Sicuramente non c’è nulla di male a lavorare nello stesso Centro con cui il Comune stila una convenzione che porta un guadagno allo stesso Centro, visto che i tamponi sono a pagamento, ma quantomeno inopportuno.

Inoltre, stiamo ancora aspettando i documenti dell’accesso agli atti che abbiamo chiesto: ci è arrivata solo la delibera. Quando si parla di trasparenza e se ne fa una bandiera della propria Amministrazione bisognerebbe anche mettere in pratica questi principi”. La questione sarà trattata anche in occasione della prossima Commissione antimafia comunale: un ulteriore passaggio per verificare ogni fase e dettaglio della contestata convenzione.

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