Temperature calde: il monitoraggio del 118 sulle emergenze
Areu monitora gli interventi di primo soccorso in relazione alla stagione calda
I dati del monitoraggio del 118 nel periodo bollente che va dal mese di giugno ad oggi, a confronto con i dati dello scorso anno.
Il monitoraggio: le emergenze del 118 da giugno ad oggi
MILANO – L'Agenzia Regionale di Emergenza e Urgenza (Areu) lombarda ha effettuato un monitoraggio “in relazione all’andamento delle attività di soccorso sanitario pre ospedaliero che attualmente restituisce una situazione operativa con un trend inferiore all’andamento registrato lo scorso anno nello stesso periodo (1 giugno – 18 luglio)”.
In pratica, Areu monitora gli interventi di primo soccorso in relazione alla stagione calda.
“Nonostante l’incremento delle temperature stagionali e l’aumento dei flussi turistici determinati dalla stagione estiva, ad oggi non sono stati registrati picchi di attività in relazione al numero di chiamate giornaliere pervenute all’emergenza sanitaria (118) e al numero di interventi di soccorso sanitario effettuati sul territorio regionale per eventi classificati come “medico acuti”, la categoria dove sono compresi anche eventuali situazioni cliniche correlabili alle alte temperature (malori da caldo, colpi di calore)”, scrive nella relazione Areu.
Nel luglio 2022 c'erano molti casi di positivi Covid
Una situazione che “trova corrispondenza in un’analisi estesa a due particolari condizioni che lo scorso anno si presentavano in modalità e numeri differenti. Nel mese di luglio del 2022 era presente una prevalenza di pazienti covid positivi più alta rispetto a quest’anno (in regione Lombardia il 9 luglio 2022 si registrava un indice Rt Covid19 pari a 1.18, il 9 luglio 2023 lo stesso indice risulta essere pari a 0.85)2, specificano.
Anche il clima bollente era più continuo di quest'anno
Rispetto alle condizioni meteo, le temperature stabilmente alte dello scorso anno sono diverse da quanto registrato nelle ultime settimane, nelle quali si sono alternate giornate molto calde a giornate con precipitazioni intense, accompagnate da un conseguente calo delle temperature.
Questa alternanza di condizioni meteo non ha dato gli stessi esiti dello scorso anno, in quanto “mitiga gli effetti delle prolungate esposizioni al caldo che, se superiori ai 3 giorni consecutivi, possono contribuire ad aggravare situazioni patologiche preesistenti determinando l’eventuale ricorso all’emergenza urgenza sanitaria”.
Dove rivolgere le richieste di aiuto dei pazienti fragili
La categoria dei pazienti fragili, persone anziane o con patologie, con problematiche che possono acutizzarsi con l’innalzamento delle temperature, viene nella maggior parte dei casi intercettata dall’emergenza sanitaria grazie alla Centrale Medica Integrata, una sorta di centralino a cui vengono indirizzate le richieste di aiuto non urgenti e valutate da un medico specialista di medicina d’urgenza.
“Questo permette di diminuire gli accessi non necessari in pronto soccorso supportando il paziente con l’utilizzo della televisita e del consulto telefonico, atti a fornire le indicazioni cliniche più appropriate e a evitare, dove possibile, il disagio di una movimentazione non necessaria”, spiegano da Areu.
I numeri di luglio a confronto
I numeri: nella settimana che va dall’11 luglio al 18 luglio le chiamate al 118 sono state 28.424, di cui 13.505 riferite a problematiche di “medico acuto” che includono anche emergenze relative al caldo. Nel 2022 le chiamate, nella stessa settimana, erano 31.875, di cui 15.250 relative a emergenze “medico acuto”.