il Consiglio comunale

Ordine del giorno a Corsico di solidarietà ad Anpi, Saccinto: "Il 25 aprile non è la mia manifestazione

Nel consiglio comunale di Corsico convocato giovedì 17 novembre il dibattito si è molto acceso al momento di votare il documento che condannava il comportamento di Saccinto alla manifestazione per il 4 novembre

Ordine del giorno a Corsico di solidarietà ad Anpi, Saccinto: "Il 25 aprile non è la mia manifestazione
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La discussione dura un'ora e mezza. Poi, al momento di votare l'ordine del giorno presentato dalle forze di maggioranza, l'opposizione lascia l'aula.

I consiglieri di opposizione abbandonano la sala consiliare

CORSICO – “Votate contro se non siete d'accordo, assumetevi la vostra responsabilità, non uscite”, ha esortato il sindaco Stefano Martino Ventura, ma i consiglieri hanno abbandonato la sala consiliare per non votare quell'odg. Un documento di condanna al comportamento tenuto dal consigliere in quota Fratelli d'Italia Antonio Saccinto in occasione della manifestazione per il 4 novembre, sia durante il corteo sia con un post pubblicato successivamente su Facebook.

L'odg che condanna il comportamento del consigliere Saccinto

“Il consigliere ha espresso il suo sdegno per la presenza di Anpi al corteo – sottolineava l'ordine del giorno – e ha affermato che proprio per la presenza dell'associazione la manifestazione era divisiva. Poi ha pubblicato un post evidenziando la sua “sfuriata in piazza” e l'aver abbandonato il corteo, per la presenza di Anpi. Ha aggiunto che “questi comunisti non perdono occasione di fallire, vergognosi”. Esprimiamo solidarietà all'associazione che è riconosciuta in tutti i protocolli nazionali come combattentistica e rappresenta a pieno titolo l'unità nazionale del nostro Paese”.

L'animata discussione

Dalla lettura dell'odg inizia un'ampia discussione e ricostruzione storica, anzi, ricostruzioni storiche diverse (della stessa storia) che passano da “disfatte” o “ritirate” di Caporetto, fino a “partigiani che hanno trucidato tante ragazze e le foibe. Non do solidarietà all'Anpi perché non era la festa dell'Anpi o il 25 aprile con le sue bandierine”, ha detto la consigliera Riggio (Lega). “Avrei voluto vedere le forze armate in testa al corteo, parlo da cittadina e non da politica”, ha precisato Pogliaghi (Corsico Ideale). “Il segnale che state dando è non capire che questa esternazione è sbagliata perché va a colpire una parte di combattenti che hanno volontariamente messo a rischio la propria vita”, ha aggiunto Ramponi (Pd).

Anche il consigliere Errante ha voluto commentare, evidenziando la necessità di non dividere, “pur riconoscendo il valore di Anpi”. Magisano inizia un lungo racconto di nozioni storiche e considerazioni iniziando da Pertini, Berlinguer, Almirante, l'abbraccio con Pajetta, rispetto per l'Anpi ma “che si impegna a impedire un concertino di Povia, una roba che mi fa schifo”, Albertazzi e la cittadinanza onoraria, brigata ebraica fischiata e “altre delinquenze che andrebbero fischiate e condannate”, la morte di Guareschi, brigata Osoppo.

“Sul gesto Saccinto non chiederà scusa, chiedo io scusa a nome del centrodestra ma basta divisioni e ideologie. Pacificazione e fine dell'odio. Le scuse ve le faccio io politicamente ma Saccinto non può essere processato per un gesto di stizza e va capito cosa l'ha suscitato”. Il consigliere Mei (Fi) ha chiesto “perché il consigliere Saccinto dovrebbe chiedere scusa, ha solo espresso un parere. Mi auguro che il consigliere non chieda scusa per nessun motivo”.

L'intervento dell'interessato: Saccinto

È il turno di Saccinto: “L'Anpi non doveva esserci, non è un'associazione combattentistica ma fa politica attiva. La mia sfuriata era intesa a dire che non avrei partecipato, ho un tono di voce alto. Stiamo parlando del 4 novembre, non del 25 aprile. Mettendo l'Anpi in prima fila avete reso la festa divisiva. Qualcuno dei vostri amici avrà anche riconosciuto Anpi come associazione combattentistica ma non sono forze armate”.

E aggiunge: “Voi fate la festa del 25 aprile. Vengo io a dare fastidio alla festa del 25 aprile che fate voi? No, non vengo io, mi faccio i fatti miei, faccio altro. Perché è buon uso da parte del centrodestra non andare a interrompere le manifestazioni di altri. Il 25 aprile non è la mia manifestazione, sia chiaro. Rispetto le leggi e la giornata nazionale ma non è la mia manifestazione, chiaro? Io non sono lì e non verrò a dare fastidio”.

Si parla del manichino di Giorgia Meloni appeso a Bologna

Poi parla del manichino appeso a Bologna con le sembianze del presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Voi la condannate questa cosa?” chiede al Consiglio. “Certo che la condanniamo, pubblicamente, perché ci fa orrore”, risponde il sindaco.

Spaccini (Pd) e Vitali (M5S)  sul comportamento di Saccinto

La parola passa a Spaccini (Pd): “Io c'ero alla manifestazione, a meno di due metri ed è stato davvero orribile quella sceneggiata in un'occasione solenne”. “Ha avuto un comportamento consono al suo ruolo? - chiede Vitali, M5S -. Deve porgere le scuse per il comportamento che ha tenuto. Le idee possono essere diverse ed è giusto, ma lei deve avere l'obbligo di tenere un tono adeguato al suo ruolo, non mettersi a sbraitare come un ultrà allo stadio. Non c'è una questione politica o di idee diverse, sempre legittima, ma il comportamento di chi ha un ruolo istituzionale deve essere consono. Per questo deve chiedere scusa alla città”.

Chiude il sindaco: “Sarebbe un gesto di distensione e correttezza nei confronti delle istituzioni vedervi il prossimo 25 aprile e il prossimo 4 novembre in manifestazione”.

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