L'INTERVISTA

Dai banchi dell’opposizione a Cesano fino al Parlamento: la nuova vita di Fabio Raimondo

La nostra chiacchierata virtuale con lui sul Paese Italia e sul territorio in cui è nato, cresciuto e dove tuttora vive

Dai banchi dell’opposizione a Cesano fino al Parlamento: la nuova vita di Fabio Raimondo
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CESANO BOSCONE - I miei ricordi del Raimondo “politico” risalgono agli anni al liceo scientifico G.B. Vico di Corsico. Lo ricordo come consigliere di istituto, pronto a organizzare manifestazioni, dibattiti, volantinaggi. Ai tempi seguivo molto poco la politica; ero preso, come molti, dai mille piccoli grandi problemi e gioie di un adolescente.

Di sicuro è curioso tornare alla mente ai quei tempi, quando quello che è stato un mio compagno di classe è poi diventato sindaco di Cesano Boscone (e ora Consigliere Regionale di fresca elezione: avete letto l’intervista a Simone Negri qualche tempo fa su queste pagine), e un altro ragazzo che già allora era impegnato in politica, e per anni abbiamo raccontato tra in banchi dell’opposizione proprio a Cesano (ma prima è stato anche assessore e consigliere di maggioranza a Melegnano e Corsico) è stato eletto lo scorso settembre tra i seggi del Parlamento.

La nostra intervista a Fabio Raimondo

L’incontro di questa settimana è con Fabio Raimondo, che ringrazio per la disponibilità e per aver accolto le mie domande. Un uomo (stavo scrivendo ragazzo, perché io mi sento sempre tale, anche se gli anni passano e lui ha solo un paio di anni più di me) partito dal sud ovest Milano, che ora siede sui banchi in cui si decidono le sorti della nostra nazione. Questa la nostra chiacchierata virtuale sul Paese Italia e sul territorio in cui è nato, cresciuto e dove tuttora vive.

Da qualche mese a questa parte la tua vita è senza dubbio cambiata. Come ti trovi in questo nuovo ruolo di Deputato?

Sono stato eletto alla Camera dopo un lungo percorso di attività politica e amministrativa, anni di militanza e di impegno istituzionale che mi hanno formato facendomi arrivare a Roma preparato. Sedersi in quell’Aula prestigiosa ed imponente dove si è fatta la Storia, con la consapevolezza di essere uno dei 400 deputati della Repubblica italiana non è una cosa che lascia indifferenti: ti riempie d’emozione ma ti fa sentire addosso anche tutta la responsabilità che comporta.

Fai politica fin dalla giovane età: cosa ti ha ispirato a intraprendere questa “carriera”?

La politica per me è sempre stata prima di tutto una passione. Ho iniziato il mio impegno a 16 anni, quando - insieme a mio padre, per lunghi anni fiero consigliere comunale di opposizione in città - sono entrato nella sede di Alleanza Nazionale di Cesano Boscone in via Turati. Da allora non mi sono più fermato: consigliere di istituto al liceo Vico di Corsico, presidente provinciale di Azione Universitaria e di Azione Giovani, le organizzazioni giovanili di Alleanza Nazionale, poi il lungo impegno amministrativo come assessore comunale per dieci anni a Melegnano, la città della mia famiglia materna, per due anni a Corsico e consigliere comunale a Cesano dal 2014. Nel frattempo è continuato il mio percorso all’interno di Fratelli d’Italia: oggi sono membro della direzione nazionale e vice portavoce regionale. Molti dei nostri parlamentari hanno un percorso politico simile al mio.

Quali sono le principali differenze tra il fare politica nel locale, come consigliere o assessore in Comuni di medie dimensioni, rispetto a farla dal Parlamento?

Avere alle spalle l’esperienza di amministratore locale mi aiuta tantissimo. Gli Enti locali restano la migliore palestra politica per mettersi al servizio dei cittadini, ma è il Parlamento ad avere la funzione legislativa. È qui che si cambiano le leggi esistenti e se ne approvano di nuove. Ho un continuo rapporto con sindaci, assessori e consiglieri comunali per raccoglierne istanze e farmene portavoce.

Il processo decisionale immagino sia molto più lungo nella politica nazionale: quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato in questi primi mesi a Roma?

Come sempre all’inizio bisogna sapersi adattare ed io sono uno che si adatta in fretta. Le prime difficoltà sono quelle logistiche: Montecitorio è immenso, mi è sembrato di rivivere i primi mesi da praticante avvocato tra i corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano. In realtà proprio la mia formazione giuridica mi ha aiutato tantissimo, non ci ho messo molto a districarmi tra commissioni e lavori d’Aula.

Ho portato all’attenzione del Parlamento la vicenda della Scuola Gobetti di Cesano Boscone, chiusa da quando è caduto il controsoffitto a Natale, della metropolitana nel nord Milano e della viabilità tra Lodi e Milano. Ma sono anche stato relatore del decreto legge sulle Ong e i flussi migratori. Credo sia giusto occuparsi dei grandi temi, senza mai tralasciare il territorio.

Sei ora capogruppo per FdI nella Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera: puoi spiegarci meglio il ruolo delle Commissioni in Parlamento e il tuo ruolo nello specifico?

Le Commissioni svolgono funzioni legislative, conoscitive, di indirizzo e di controllo. Ogni progetto di legge viene esaminato dalla Commissione competente per poi essere esaminato da parte dell'Assemblea. Nella IX commissione ci occupiamo di trasporti, sistema delle comunicazioni, infrastrutture ferroviarie, aeree e navali, cantieristica; poste e telecomunicazioni. Come capogruppo di Fratelli d’Italia partecipo agli Uffici di Presidenza che stabiliscono il calendario dei lavori e la programmazione dei progetti di legge da trattare.

La tua vita immagino sia stata stravolta anche dal punto di vista personale: vivi stabilmente a Roma o fai il pendolare? Come riesci a conciliare la vita privata con il tuo nuovo lavoro a Roma? E hai ancora tempo per “seguire” il Sud  Milano, dove sei ancora Consigliere a Cesano?

Faccio avanti e indietro da Roma tutte le settimane, perché la mia famiglia è qui, il mio Studio di avvocato è a Cesano e perché il rapporto con il territorio va continuamente mantenuto. Il fine settimana lo dedico spesso agli incontri istituzionali e agli appuntamenti di partito. Sono ancora consigliere comunale, il prossimo anno si voterà per eleggere il nuovo Sindaco e Fratelli d’Italia insieme al centrodestra è pronta a fare la sua parte.

Come vedi con occhio un po’ più distaccato i nostri Comuni della fascia Sud Ovest? Credi che la politica nazionale possa aiutare ad uscire da una dinamica di immobilismo, specie su determinate tematiche locali cronicizzate, o non c’è speranza di cambiamento?

La maggioranza di governo fin dai primi mesi di questa legislatura si è impegnata proprio per far uscire l’Italia dalle secche dell’immobilismo cui è stata condotta negli ultimi dieci anni da governi senza legittimazione popolare. I grandi comuni del sud-ovest milanese sono ancora tutti amministrati dal centrosinistra, ma alle elezioni politiche anche qui Fratelli d’Italia è stato premiato come primo partito.

Dobbiamo lavorare per rappresentare questo cambiamento anche a livello locale, chi vuole unirsi a noi è benvenuto. Negli anni sono diventato un punto di riferimento per molti in questo territorio, a maggior ragione continuerò ad impegnarmi oggi che ricopro un ruolo che ho il dovere di mettere al servizio della mia comunità.

Andrea Demarchi

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