Bufera per le dichiarazioni di Parisotto sul Pride, la consigliera replica: "Una provocazione"
"Posso essere stata provocatoria nei termini ma non mi pento di un giudizio ideologico riguardo all’adesione a un movimento che si propone politico".
Bufera per le dichiarazioni di Parisotto sul Pride, la consigliera replica: "Una provocazione".
Bufera per le dichiarazioni di Parisotto sul Pride, la consigliera replica: "Una provocazione"
CESANO BOSCONE – Dopo le polemiche e l’indignazione sollevate in seguito alle dichiarazioni in Consiglio comunale di Antonia Parisotto (Forza Italia) sul patrocinio concesso da Cesano al Pride di Milano, dalla consigliera arriva la replica che pubblichiamo integralmente:
La risposta della consigliera
“Visto lo scalpore e le reazioni non moderate mi vedo costretta, mio malgrado, a dover dare spiegazioni sui temi trattati nel mio intervento di ieri 30 giugno. Per altro assai chiaro, se ascoltato nella sua interezza (è tutto registrato) e con mente e cuore liberi da ideologici preconcetti e malevoli intendimenti. Non ho offeso il Sindaco e neppure l’assessore alla Cultura che, però, si sentono colpiti in prima persona. Ho invece posto loro delle domande sulla scelta fatta di dare appoggio a manifestazioni che non solo non hanno avuto il consenso di tutta la Comunità, ma che si sono invece rivelate divisive.
Mi sono permessa di sottolineare l’ideologicità di questa scelta, che non può dirsi inclusiva e valorizzatrice di una realtà, anche sul piano culturale, quando poi la medesima giunta non offre appoggio ad altre significative realtà che operano sul territorio: faccio riferimento a solo titolo di esempio agli oratori, all’asilo o al Banco Alimentare, per poi non dire del Centro culturale “Città Viva” fiore all’occhiello nell’ambito di un’esperienza unica nel territorio di tutto il sud ovest milanese e vivo solo grazie allo strenuo impegno dei volontari.
"Sottolineo la strumentalità dell’operazione"
Ho quindi sottolineato la strumentalità dell’operazione che, a pensar male come stanno facendo i miei detrattori, pare finalizzata ad acquisire visibilità e promozioni sociali. Diversamente non riesco a spiegarmi la divulgazione a tutti gli organi di stampa di questo intervento, da parte del nostro Sindaco, che pensa di acquisire maggior autorevolezza, gettando fango sulla sottoscritta.
"Non ritengo che il Gay Pride sia una manifestazione significativa a livello culturale"
Non ritengo che il Gay Pride sia una manifestazione particolarmente significativa a livello culturale e se proprio si vuole lottare contro la discriminazione di genere, non penso che patrocinarlo si stata a la scelta più condivisibile, dati gli spettacoli che con l’occasione ci vengono offerti; questo volevo sottolineare. Il che non implica un giudizio sulle scelte sentimentali e sessuali di chicchessia; ci mancherebbe!
"La mia voluto essere, ed è stata, una provocazione"
La mia ha così voluto essere, ed è stata una provocazione, a fronte dello zimbello che in questa manifestazione pesantemente si fa di simboli del credo religioso di gran parte degli italiani. Compiendo dunque atti fortemente offensivi e volutamente provocatori e biasimevoli al fine solo di shockare e denigrare una visione più dignitosa e contenuta della persona e della sua sessualità.
Non è così che si ferma la discriminazione.
"Atteggiamenti dissacratori e osceni che invece di combattere l’odio generano ribrezzo"
Infatti sono frequenti e ampiamente incoraggiati atteggiamenti dissacratori e osceni che invece di combattere l’odio, generano ribrezzo in molti di coloro che non condividono l’ideologia, oggi in voga, della fluidità di genere e della sessualità, che ostentatamente si sbandiera anche negli aspetti più intimi e privati, per reclamare ulteriori garanzie e supposti diritti mancanti.
"Non è dignitoso per una giunta comunale sostenere istituzionalmente una manifestazione che offende e turba così profondamente la sensibilità"
Certo non è giusto impedire con la legge o con la forza che eventi del genere accadano, ma non è nemmeno dignitoso per una giunta comunale, che dovrebbe essere rappresentativa di un’ intera comunità, sostenere istituzionalmente una manifestazione che offende e turba così profondamente la sensibilità (anche religiosa e quindi morale) di molti cittadini Da avvocato posso confermare che già la legge italiana punisce i reati di odio e di discriminazione di qualsiasi genere, andare oltre e chiedere ulteriori aggravanti per imporre censure e bavagli, questo sì, è odio e intolleranza.
Ho visto che ha fatto molto scalpore il mio aver definito schizzoidi, disturbati e manipolati i partecipanti a queste combriccole. Queste parole sono state intese come omotransfobiche. Io nel cuore dei singoli e nella sessualità di ognuno è evidente che non mi permetto di sindacare. Posso essere stata provocatoria nei termini ma non mi pento di un giudizio ideologico riguardo all’adesione a un movimento che si propone politico.
Se non fosse più lecito esprimere giudizi, anche forti, su movimenti culturali (perché di questo si tratta se si attaccano gli aderenti a un movimento non in quanto persone ma per le loro adesioni politiche) allora si che l’intolleranza avrebbe vinto e l’odio avrebbe preso il posto dell’apertura mentale e dell’accoglienza. Invito tutti a sforzarsi a scindere la critica all’idea, dalla critica alla persona con i suoi gusti e le sue preferenze.
"Ho provato e maturato un profondo sdegno per il patrocinio dato"
In definitiva, da cittadina e da rappresentate di cittadini del comune di Cesano Boscone ho provato e maturato un profondo sdegno per il patrocinio dato senza utilità, senza onore e senza decoro. Se si ritiene che ad alcuni venga data liceità di offendere, nei medesimi termini mi ritengo io pure libera di esprimere le mie idee critiche di ideologie che oggi vediamo propagandare di continuo”.