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25 aprile a Milano: è (di nuovo) polemica

Il presidente dell'Anpi milanese prova a mitigare il clima teso e i malumori in vista del corteo

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Il punto della situazione nelle parole del presidente provinciale dell'ANPI in preparazione del corteo.

La conferenza stampa del presidente provinciale dell'ANPI

MILANO - Primo Minelli, presidente provinciale dell'ANPI, alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 25 Aprile che si è tenuta alla Casa della Memoria, spiegando che la fiamma nel simbolo di FdI è la fiamma che "arde sulla tomba di Mussolini a Predappio'" ha evisenziato come ci sia “un pezzo significativo di questo governo che non riconosce il 25 aprile", aggiungendo: "Immaginano l’antifascismo relegato agli anni '70, ma ha radici molto più antiche. Bisognerebbe che qualcuno spiegasse agli italiani il significato di quella 'fiamma' che c’è dentro un simbolo di partito. Bisognerebbe che per onestà intellettuale si spiegasse agli italiani cosa significa quella roba”.

Sulla dichiarazione in tv di ieri di Lollobrigida

Il presidente dell'Associazione Partigiani ha poi commentato le parole del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida che ieri, domenica 21 aprile, su Rai Tre ha detto che "il termine antifascista è troppo generico e ha portato in tanti anni a morti".

“Lollobrigida dice che l’antifascismo è violenza. Sì e si chiamano Matteotti, Gramsci, fratelli Rosselli e don Minzoni. Si chiama violenza come tutte le violenze che il fascismo ha prodotto nella sua storia. - ha spiegato Minelli -. Questa parola non la ascoltiamo dalla bocca di autorevoli ministri. Qualcuno dice che il 25 Aprile è la festa della libertà, ci mancherebbe altro, ma la libertà non ci sarebbe senza la lotta per la Liberazione. Bisognerebbe che il ministro si ricordasse anche di queste cose”. Minelli ha poi commentato il fatto che il premier Giorgia Meloni non si sia mai definita 'antifascista': “Non la posso certo costringere con la forza”.

"Salvini? Dimostra di non riconoscere la festa

"La scelta di Salvini è il non riconoscimento di questa festa. Né più né meno. Anche se ci sono molti amministratori che fanno parte della coalizione di governo che lo riconoscono", ha detto Minelli  commentando la scelta del vicepremier e leader della Lega di presentare a Milano il suo libro "Controvento. L'Italia che non si arrende", in contemporanea con il corteo.

"Non mi meraviglia. Che ci sia un pezzo dell’Italia che non riconosce il 25 aprile: purtroppo non è una novità. Un po’ di nostalgia c’è in questo Paese. E se fosse solo la nostalgia dei gruppetti insignificanti che ci sono, ma la tragedia vera è che non si riconosce il 25 aprile come cemento unitario. Se poi in 79 anni questo Paese ha la memoria corta…", ha poi aggiunto.

"Importante la presenza della Brigata Ebraica"

Parlando della scelta della Brigata Ebraica di non partecipare con il proprio gonfalone al corteo ma solo con lo striscione "Ora e sempre, la democrazia si difende"  ha commentato: "La Brigata Ebraica parteciperà al corteo. Questo è un fatto importante. È una delle brigate che ha contributo alla Resistenza ed è figlia anch’essa della lotta di Liberazione. Poi se qualcuno decide di non venire, prendiamo atto delle decisioni dei singoli: questo è un Paese in cui nessuno obbliga nessuno".

"Come abbiamo sempre detto, sarebbe curioso che in una manifestazione antifascista non si esaltasse il sistema democratico. Perciò prendiamo come positivo lo striscione della Brigata Ebraica che invoca la democrazia. Così come è curioso che il fatto di scrivere su uno striscione 'Cessate il fuoco ovunque' inneschi una polemica. Lo dicono tutti, il Papa, l’Onu, non può dirlo l’Anpi?", ha concluso Minelli.

Bandiere di entrambe le parti al corteo

Al corteo del 25 aprile "ci saranno migliaia di bandiere palestinesi, come ci saranno tante bandiere della brigata ebraica. Da quello che sappiamo noi, bandiere di Hamas non ne vedremo. Ci saranno bandiere dell'Ucraina, dei partiti e dei sindacati, del Pd o della Cgil. Le identità non vengono annullate, sarebbe sbagliato: chi viene ha un'idea secca e netta dell’antifascismo. Nel Cnl c’erano dentro tutti. Abbiamo detto a tutti di evitare le bandiere che non siano nazionali. Le comunità portano le loro bandiera, se poi c’è una bandiera, una bandiera non sporca", ha ribadito il presidente provinciale dell'ANPI.

"Dal palco leggeremo il discorso di Scurati"

In conclusione ha anche annunciato che il monologo di Antonio Scurati "sarà letto in tutte le piazze d’Italia, ci mancherebbe che non lo facessimo anche noi in piazza del Duomo. Su chi lo leggerà stiamo facendo un ragionamento con il sindaco Sala".

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