uno schema ricorrente

Sceglieva le vittime in giro con il monopattino per Milano: arrestato violentatore seriale

Lo schema era sempre lo stesso: aspettava le ragazze fuori dalle palestre del centro e le aggrediva all'improvviso, per poi scappare a bordo del suo mezzo.

Sceglieva le vittime in giro con il monopattino per Milano: arrestato violentatore seriale
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MILANO - "Il violentatore in monopattino" è il titolo che si è guadagnato un 21enne milanese che girava per la città, appunto, a bordo del suo monopattino elettrico e aggrediva le donne per strada, costringendole a subire violenze sessuali.

Arrestato violentatore seriale in monopattino

Come riporta Prima Milano, lo schema era sempre lo stesso: aspettava le ragazze fuori dalle palestre del centro e le aggrediva all'improvviso, anche mentre erano intente a parlare al cellulare, per poi scappare sempre a bordo del suo monopattino. Così, il ragazzo, di origini piemontesi ma che vive con la nonna in una casa situata nelle vicinanze dei luoghi in cui ha attuato le violenze (viale Toscana, via Vallarsa, via Ripamonti, Porta Romana), è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale subita da quattro donne, tra i 19 e i 33 anni, nel periodo tra maggio e giugno 2022, con ulteriori precedenti di maltrattamento nei confronti della madre.

La caccia all'uomo

Raccolte le prime testimonianze delle vittime, è subito caccia all'uomo: le prime accuse cadono su un ragazzo filippino, che risulta aver noleggiato in zona uno dei due tipi di monopattini utilizzati dall’aggressore e che si è rivelato subito estraneo ai fatti. Poi gli inquirenti hanno compreso che i monopattini del ricercato non era tra quelli a noleggio, ma dovevano essere di proprietà. Da qui, la ricerca su Amazon: dal modello si risale all'annuncio con l'oggetto in vendita, si richiede ad Amazon l’elenco degli acquirenti negli ultimi due mesi e tra i 27 nominativi ci si concentra su un piemontese, essendo questo l'accento riconosciuto dalle vittime del violentatore e il cui cellulare, tra l'altro, risulta essere agganciato spesso alla zona delle aggressioni. La stessa persona individuata possiede un abbonamento alla metropolitana, quindi gli inquirenti raccolgono le immagini e l'identità del violentatore viene confermata dalle vittime, ma non con totale sicurezza. 

Coincidenze che non bastano

Tuttavia, i dati raccolti non bastano ad incriminare il ragazzo. Ma "se considerate insieme, esse sono dotate di particolare attitudine probatoria, risultando difficile ipotizzare come un altro soggetto avesse acquistato due monopattini simili in un arco di tempo compatibile con i singoli episodi, si trovasse in quel momento in un luogo limitrofo alle violenze e, per di più, fosse in possesso di uno zaino e di una maglietta assai simili (se non identici) a quelli utilizzati dall’autore delle violenze del 14 e 20 giugno", afferma il Gip Crepaldi. Pertanto adesso sarà fondamentale la perquisizione e il ritrovamento degli indumenti e dei mezzi per confermare la condanna.

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