il botta e risposta

Regione Lombardia attacca Fedez sulle donazioni in ospedale in pandemia

L'attacco di Regione: “Grazie alle sue donazioni realizzati 14 posti letto e non 150”

Regione Lombardia attacca Fedez sulle donazioni in ospedale in pandemia
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Botta e riposta Regione Lombardia-Fedez: Regione smentisce i numeri dichiarati dalla coppia sulle donazioni fatte dai Ferragnez in pandemia.

Regione Lombardia vs Fedez sulle donazioni in ospedale in pandemia

MILANO - Dopo il caso pandoro Balocco che ha tenuto alta l'asticella della polemica in casa Ferragnez con Chiara Ferragni che chiede scusa e dona un milione all'ospedale Regina Margherita, oggi l'ennesimo scontro  però questa volta riguarda Fedez  e si accende con la Regione Lombardia riguardo l'ospedale in Fiera di Milano.

Regione: "Dichiarazione imprecise e fuorvianti"

A tal proposito interviene la Regione che in una nota precisa che: "In merito alle dichiarazioni rilasciate dal cantante Fedez sull'ospedale in Fiera di Milano, Regione Lombardia, nel sottolineare quanto importanti, meritevoli e utili siano state tutte le raccolte di donazioni che hanno permesso di realizzare strutture e tensostrutture in cui ricoverare i pazienti più gravi, come quella organizzata dall'artista e da sua moglie Chiara Ferragni, accanto all'ospedale San Raffaele di Milano, i posti letto di terapia intensiva che sono stati ricavati nella struttura realizzata grazie alle donazioni raccolte da Fedez e Ferragni - si legge nella nota - erano 14 e non 150.

All'ospedale in Fiera, invece, grazie alle donazioni di oltre 6.000 donatori privati, anche semplici cittadini, si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto, che ha potuto ricoverare e curare 538 pazienti.

Anche sui tempi di entrata in funzione delle due strutture - prosegue la nota - occorre ricordare che dal primo paziente ricoverato nella tensostruttura del San Raffaele, il 23 marzo 2020, a quello ricoverato in Fiera, il 6 aprile 2020, sono trascorsi solo 14 giorni, motivati dalla differente complessità degli interventi e dal numero assolutamente più elevato dei posti letto messi a disposizione nell'ospedale in Fiera".

"Tale precisazione - conclude la nota - era doverosa da parte di Regione Lombardia per ringraziare ancora una volta i 6.000 donatori dell'Ospedale in Fiera che, con la loro grande sensibilità, hanno permesso di curare e salvare la vita a centinaia di malati. Questo episodio di generosità non deve rischiare di essere 'svalutato' da dichiarazioni imprecise e fuorvianti, che poco c'entrano con i gesti di solidarietà che tanti lombardi hanno manifestato durante la pandemia".

La risposta di Fedez

Fedez non perde tempo e in pochissimo tempo risponde con un post sui social:

"Bene ora Regione Lombardia passa all'attacco cercando di mettere in dubbio il disastro che hanno combinato in fiera. Quando il signor Fontana mi chiamava per ringraziarmi per l'aiuto durante la pandemia", scrive il rapper in una storia Instagram, a cui ne seguono altre parlate: "Attacchi Giorgia Meloni e Regione Lombardia risponde", scrive Fedez.

"Ho chiamato il professor Zangrillo, mi sono fatto dare tutti i numeri". Fedez spiega che è stato "preso dalla frenesia" sbagliando alcuni dati: "Abbiamo curato più di 150 persone e ho detto che l'ospedale era costato 10 milioni, ma ne è costato 21. Non è entrato in funzione in maniera tempestiva sotto stessa ammissione di Giulio Gallera (ex assessore al welfare)".

"Sono contento che la Regione abbia emesso questi dati. Mi ero rifatto a degli articoli che asserivano fossero stati curati solo 25 pazienti. Quello che posso dire con certezza è che la nostra terapia intensiva è stata in funzione per 8 mesi con tutti i posti letto pieni", prosegue Fedez che ha poi deciso di postare un messaggio vocale inviatogli proprio dal professor Zangrillo.

"Mi ricordo perfettamente di quei momenti. Grazie a voi abbiamo potuto mettere in atto una raccolta fondi con cui sono stati costruiti 26 posti letto organizzati di terapia intensiva, una sala operatoria e una sala di diagnostica avanzata. Abbiamo iniziato questa avventura a una settimana dalla raccolta fondi - spiega Zangrillo -. Abbiamo ricoverato una quantità considerevole di pazienti, sicuramente almeno un centinaio. La metà era in assistenza respiratoria meccanica. Vi devo ringraziare perché grazie a voi è stata possibile questa opera meritoria, straordinaria e innovativa. Tutto il resto sono polemiche strumentali".

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