truffa allo stato

Per 20 anni incassano la pensione della nonna defunta per 400mila euro: denunciati madre e figlio

L'assurdo inganno è stato organizzato e messo in atto dalla figlia dell’anziana e dal nipote

Per 20 anni incassano la pensione della nonna defunta per 400mila euro: denunciati madre e figlio
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Percepiscono per due decenni la pensione della nonna defunta: scatta la denuncia per madre e figlio.

Truffa da 400mila euro all’INPS: scoperti dopo vent’anni

MILANO - La nonna è defunta, ma la pensione no: per 20 anni madre e figlio incassano regolarmente, mese per mese dall'Inps, la pensione della nonna arrivando ad incassare l'esorbitante cifra di 400mila euro: denunciati.

L'indagine delle Fiamme Gialle milanesi

Una nonna affettuosa non si dimentica mai. E in questo caso, nemmeno la sua pensione. Peccato che la signora in questione sia deceduta nel lontano marzo 2005 e che, nonostante ciò, la sua pensione sociale abbia continuato a essere regolarmente riscossa per ben vent’anni.

A farlo, secondo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Milano, non è stata una magia burocratica, ma un’abile (quanto sfrontata) operazione di inganno messa in atto da figlia e nipote dell’anziana.

I due accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato

I due sono ora indagati dalla Procura di Milano per truffa aggravata ai danni dello Stato, dopo che le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno scoperto il meccanismo fraudolento, capace di sottrarre all’Inps la bellezza di 400mila euro.

Il meccanismo fraudolento

Come ci sono riusciti? Semplice. Poco prima del decesso della pensionata, i familiari hanno cointestato il conto corrente su cui l’Inps versava ogni mese l’assegno della pensione. Una volta scomparsa la nonna, nessuno ha avuto la premura di informare l’istituto previdenziale o la banca. Anzi: tutto è rimasto com’era - almeno ufficialmente - con il conto che ha continuato a ricevere regolarmente la pensione.

Avrebbero utilizzato un documento d’identità falsificato intestato alla defunta

Ma la finzione ha richiesto anche un tocco di creatività documentale. I finanzieri hanno scoperto infatti l’uso di un documento d’identità della nonna con data di emissione successiva alla sua morte (roba da film horror), oltre a modulistica firmata dalla defunta più di dieci anni dopo la sua dipartita. Una performance da Oscar, se non fosse per il reato.

Parte dell’importo incassato recuperato dall'Inps

Grazie all’incrocio tra dati anagrafici e movimenti bancari, i militari sono riusciti a ricostruire l’intero importo sottratto indebitamente all’INPS, denunciando madre e figlio. Una parte della somma è già stata recuperata, mentre il resto è sotto sequestro.

Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. Intanto, resta l’amara constatazione: in Italia, certi legami familiari sono davvero più forti della morte — almeno quando c’è di mezzo una pensione.