Mentre nella notte sembra essere stato raggiunto un accordo di pace, a Milano ieri è andata in scena una nuova manifestazione a sostegno della Palestina, convocata dopo l’intercettazione da parte della marina israeliana delle imbarcazioni della Flotilla che trasportavano medici, infermieri e farmaci diretti verso Gaza (immagine di repertorio).
Da piazzale Lodi verso piazza Leonardo da Vinci
MILANO – Come già accaduto nei giorni scorsi, migliaia di persone si sono radunate in piazzale Lodi rispondendo all’appello dei collettivi e dei sindacati di base. Tra bandiere, striscioni e cori, il corteo si è snodato lungo le vie del sud Milano verso la zona est della città, attraversando corso Lodi e piazzale Corvetto per poi dirigersi verso piazza Leonardo da Vinci.
Solidarietà da automobilisti e dai balconi
Durante il percorso, in alcuni punti dell’asfalto, sono comparsi graffiti e scritte, mentre lungo le strade diversi automobilisti hanno espresso solidarietà ai manifestanti con applausi e colpi di clacson. Dai balconi, alcuni residenti hanno sventolato bandiere palestinesi.
5mila in corteo
Il corteo, cresciuto fino a circa cinquemila partecipanti, ha scandito slogan come “Free, free Palestine” e “Israele fascista, Stato terrorista”, oltre a cori contro la premier Giorgia Meloni e il ministro Matteo Salvini. In testa, alcuni cartelli raffiguravano la presidente del Consiglio accostata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con accuse di corresponsabilità nei confronti dell’attacco alla Flotilla.
Tra i manifestanti anche Paolo Romano, arrestato in Isarele
Non sono mancati i riferimenti politici e accademici: tra i manifestanti anche Paolo Romano, consigliere regionale del Partito Democratico, da poco rientrato da una missione con la Flotilla dove è stato arrestato e imprigionato dagli israeliani e successivamente liberato, che ha denunciato “l’inaccettabile silenzio di fronte al genocidio in corso a Gaza. Chiediamo la liberazione degli attivisti e delle attiviste che questa notte sono stati fermati illegalmente, sempre in acque internazionali e contro ogni violazione del diritto internazionale. Nessuno deve subire i trattamenti disumani che abbiamo ricevuto noi”.
Nel frattempo, l’Università Bicocca ha approvato una mozione con cui invita la comunità accademica a sospendere ogni collaborazione con istituzioni israeliane fino alla fine del conflitto.
La manifestazione si è conclusa senza scontri, ma con un chiaro messaggio lanciato dai megafoni e ripetuto in coro: “Non ci fermiamo qui. Continueremo finché la Palestina non sarà libera”.