Morte di Ramy, spuntano nuovi dettagli sull'incidente
Nel frattempo, un'indagine parallela sta esaminando il comportamento di due carabinieri accusati di aver cercato di cancellare i video ripresi da un testimone con il suo cellulare
Proseguono le indagini sull'incidente che ha provocato la morte di Ramy e Milano. Spuntano nuovi dettagli.
Nuovi dettagli sull'incidente che ha provocato la morte di Ramy
MILANO - La mattina del 24 novembre, alle 04:03 e 37 secondi, la telecamera di sorveglianza immortala l'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, a Milano. Sul lato sinistro dell'inquadratura, i fari del Tmax e della pattuglia dei carabinieri che lo inseguono sono chiaramente visibili. I due veicoli appaiono quasi affiancati, viaggiando in contromano. Lo scooter scivola vicino al marciapiede sinistro, mentre i fari della Giulietta dei carabinieri si avvicinano pericolosamente al lato destro del Tmax, sul quale si trovano Ramy Elgaml e Fares Bouzidi, i due giovani in fuga. La distanza tra loro e la pattuglia è minima, ma entrambi devono ancora affrontare l'incrocio, con il Tmax che deve ancora piegare a sinistra.
Uno scontro è avvenuto prima?
Nel momento in cui il video mostra l'ingresso dei veicoli nell'inquadratura, una traccia importante emerge dalla relazione definitiva della polizia locale, depositata in procura. Secondo quanto riportato, il contatto tra lo scooter e l'auto sarebbe avvenuto già prima che i veicoli entrassero nel campo visivo della telecamera. I vigili hanno riscontrato segni sulla carena del Tmax, senza danni evidenti ma con tre segni grigi sulla pedana destra del passeggero e una fascetta di metallo sulla marmitta piegata in avanti. Questi segni, interpretati dai vigili come tracce di un urto avvenuto poco prima che le luci dei fari si incrociassero, indicano un possibile impatto.
L'incidente, fatale per Ramy
Nel frattempo, sulla telecamera di sorveglianza situata in via Solaroli, l'orologio segna le 04:03 e 39 secondi, e le immagini rivelano lo scooter impegnato a svoltare, perdendo stabilità e cadendo. Il Tmax scivola sulla seconda metà dell'attraversamento pedonale. Nonostante l'apparente vicinanza tra i due mezzi, si nota che tra la Giulietta e lo scooter c'è ancora uno spazio. In quel preciso momento, il carabiniere al volante dell'auto frena bruscamente per evitare ulteriori danni, ma l'auto perde il controllo e si schianta contro un palo del semaforo. Ramy Elgaml perde la vita sul colpo, non a causa delle lesioni alla testa (dato che aveva perso il casco durante l'inseguimento), ma per una rottura dell'aorta, probabilmente causata dall'impatto con il palo.
La testimonianza dell'amico
Fares Bouzidi, sotto interrogatorio, ha confermato di aver avvertito un forte urto che ha spinto lo scooter in avanti, prima che lui stesso e Ramy cadessero sull’asfalto. Ha anche sottolineato di non essersi accorto che Ramy fosse rimasto senza casco e di aver sperato di riuscire a fermarsi per permettere al compagno di scendere in sicurezza.
La relazione dei vigili lascia aperti dubbi sulla connessione tra il tocco iniziale della pattuglia e la successiva caduta. Secondo gli investigatori, la caduta potrebbe essere stata causata dalla velocità del Tmax, dall'angolo stretto della curva e dalla perdita di aderenza delle ruote sulle strisce pedonali bagnate, oppure dal concorso di più fattori.
Si attendono approfondimenti
A breve, l'ingegnere Domenico Romaniello esaminerà i mezzi coinvolti per stabilire se e quando è avvenuto il contatto tra i veicoli e se questo ha causato la caduta dello scooter. La sua consulenza, che dovrà essere completata entro 45 giorni, contribuirà a chiarire i dettagli dell'incidente.
Nel frattempo, un'indagine parallela sta esaminando il comportamento di due carabinieri accusati di aver cercato di cancellare i video ripresi da un testimone con il suo cellulare. L'indagine, condotta dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, potrebbe portare a ulteriori sviluppi.