Marco Carta e il furto alla Rinascente, spunta la testimonianza di un addetto alla sorveglianza

"È entrato con la donna in camerino e quando sono usciti i due non avevano più le maglie in mano".

Marco Carta e il furto alla Rinascente, spunta la testimonianza di un addetto alla sorveglianza
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Marco Carta e il furto alla Rinascente, spunta la testimonianza di un addetto alla sorveglianza.

Marco Carta e il furto alla Rinascente, spunta la testimonianza di un addetto alla sorveglianza

MILANO – Il racconto di Marco Carta ha convinto il giudice a non convalidare l’arresto sulla vicenda che lo ha visto protagonista venerdì sera in piazza Duomo, quando è stato bloccato dagli agenti della sicurezza della Rinascente e arrestato dalla polizia locale di Milano, accusato di furto di sei magliette (per un valore di 1.200 euro).

Lui si dichiara estraneo ai fatti

Si è detto sollevato e non colpevole: “Non sono stato io, so chi è stato ma non mi va di dirlo”, ha parlato davanti ai giornalisti fuori dall’aula, subito dopo la direttissima. L’arresto è invece stato convalidato per l’amica Fabiana Muscas, la 53enne che si trovava con lui venerdì sera nel negozio milanese (ma non è stata predisposta alcuna misura cautelare per la donna). Tutto risolto?

La testimonianza di un addetto alla sicurezza della Rinascente

Il cantante sardo 35enne è quindi innocente? I dettagli si scopriranno alla ripresa del processo (Carta è ancora imputato di furto in concorso), ma emerge una testimonianza di uno degli addetti alla sicurezza del locale che ha raccontato di aver visto i due lanciarsi sguardi e fare movimenti strani. Insospettito, l’addetto ha seguito a distanza i due e ha visto che prendevano delle maglie e passavano nei camerini, dove rimanevano per diversi minuti: Carta nel camerino e la donna fuori. Niente di male, fino a quando la donna ha passato tutte le maglie al cantante e poi la sua borsa, dentro il camerino. Poi, usciti dal salottino per provare i capi d’abbigliamento, i due non avevano più le maglie in mano. L’allarme è scattato poco dopo, quando i due hanno cercato di uscire dal negozio: erano state rimosse le placche rigide antitaccheggio ma non quelle flessibili che hanno fatto scattare gli allarmi. Dentro la borsa della donna sono state trovate le magliette e un cacciavite, mentre le placche antitaccheggio erano in bagno, dove i due si erano recati poco prima.

Determinanti saranno le immagini delle telecamere

Decisive per chiarire ogni aspetto della vicenda saranno le immagini della videosorveglianza che la polizia locale sta esaminando, fotogramma dopo fotogramma.

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