Esplosione nel palazzo, svolta nelle indagini: il tubo del gas era staccato
È questo l’elemento di svolta per le indagini sull’esplosione della palazzina in piazzale Libia, avvenuta la mattina del 12 settembre.

Esplosione nel palazzo, svolta nelle indagini: il tubo del gas era staccato.
Esplosione nel palazzo, svolta nelle indagini: il tubo del gas era staccato
MILANO – Un tubo del gas staccato. È questo l’elemento di svolta per le indagini sull’esplosione della palazzina in piazzale Libia, avvenuta la mattina del 12 settembre.
L'esplosione nella mattinata del 12 settembre
Un boato assordante, sentito anche a decine di metri di distanza che aveva spaventato gli inquilini del palazzo, costretti a lasciare le abitazioni di corsa. L’esplosione è partita da un appartamento al piano terra, dove abitava Adam Serdiuchenko, 30enne di origini ucraine. I tecnici della rete del gas, insieme agli agenti della polizia locale e ai vigili del fuoco, immediatamente intervenuti per spegnere le fiamme, hanno passato al setaccio quello che rimaneva dell’appartamento, accorgendosi che il tubo del gas era stato sfilato dal rubinetto.
L'ipotesi del suicidio
La prima ipotesi di un gesto volontario, un tentato suicidio, sembra quindi avere conferme dall’elemento di prova. Esclusa dalle telecamere di zona la presenza di altre persone in casa: nessuno è entrato nell’appartamento nei minuti precedenti alla violentissima esplosione. Ora, si spera in una ripresa nelle condizioni del 30enne, ancora ricoverato in condizioni gravi all’ospedale Niguarda.
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