Dramma a Milano, 15enne uccide l’ex vicina di casa 82enne: “Non voleva aiutarmi a scappare”
L’adolescente ha confessato l’omicidio alla madre poco dopo essere rientrato a casa, con ancora le scarpe sporche di sangue.

La aspetta tre ore seduto sul pianerottolo poi quando Teresa arriva entrano tutti e due in casa ma si accende una discussione che finisce con l'orrendo delitto della donna. Sarà la madre del ragazzo a chiamare il 112 ma per la donna è troppo tardi, non c'è più nulla da fare.
15enne uccide l’ex vicina di casa: “Non voleva aiutarmi a scappare”
MILANO - Un delitto brutale scuote il quartiere Vigentino di Milano: Emma Teresa Meneghetti, 82 anni, è stata uccisa nel suo appartamento al terzo piano di via Verro 46 da un ragazzo di soli 15 anni. L’adolescente, M.S., ha confessato l’omicidio alla madre poco dopo essere rientrato a casa, con ancora le scarpe sporche di sangue. Aveva saltato la scuola e raggiunto quella palazzina dove aveva vissuto fino all’anno precedente.
Tre ore d’attesa, poi l’aggressione
Sono le 9 di mattina di mercoledì 14 maggio quando il ragazzo viene ripreso da una telecamera mentre entra nel condominio di via Verro. La scuola che frequenta è poco distante, ma lui non ci metterà mai piede.
Secondo il racconto del Giorno il giovane sale al terzo piano e attende per tre ore l’arrivo della sua ex vicina di casa, seduto forse sul pianerottolo o nel cortile interno, dove viene notato da alcuni condomini senza destare sospetti. Emma Teresa, chiamata da tutti “Terry”, tornerà a casa solo verso mezzogiorno. Poco prima, come ogni mattina, aveva preso il caffè al bar Dolly, puntuale come sempre.
La zona del sudmilano dove è avvenuto il drammatico delitto
La discussione e il delitto
Quando rientra, Teresa apre la porta al giovane che conosce fin da bambino. Lui e la madre avevano vissuto in quel palazzo fino al 2024. I due iniziano a parlare, ma qualcosa va storto. Secondo quanto raccontato dal ragazzo alla madre, avrebbe chiesto all’anziana aiuto per “scappare”, ricevendo un rifiuto. Da lì, la violenza. M.S. la strangola con le mani e la colpisce più volte con una pesante lampada di pietra che poi infilerà nello zaino. Alle 13, le telecamere lo riprendono mentre lascia l’edificio. Torna a casa a piedi, con addosso i segni evidenti di quanto appena commesso.
La confessione alla madre e l’arresto
Appena varcata la soglia di casa, il ragazzo racconta tutto alla madre, una donna venezuelana di 44 anni. Le mostra la lampada ancora sporca di sangue: “Ho usato questa”. Scioccata, la donna chiama subito il 112 e fornisce l’indirizzo dell’anziana. Quando gli agenti della Questura arrivano in via Verro, accompagnati dai colleghi della Scientifica e dal medico legale, trovano Teresa già senza vita.
Fermato per omicidio volontario
Il 15enne viene condotto in Questura insieme alla madre. È stato fermato in serata con l’accusa di omicidio volontario. Nei mesi precedenti, secondo quanto emerso, il ragazzo aveva manifestato segnali di disagio e aveva iniziato un percorso con degli specialisti per una forma di depressione. La Procura dei minori valuterà nei prossimi giorni l’eventuale necessità di una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di intendere e volere al momento del gesto.
Il dolore del quartiere
Mentre gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia, ricostruiscono le ultime ore della vittima, la comunità di zona è scossa. Davanti al palazzo della tragedia, in serata, arriva anche la figlia della signora Meneghetti. Alla vista dei sigilli e dei lampeggianti, ha un mancamento: tre agenti la sorreggono prima che cada.