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Danno fuoco all'appartamento di un disabile e bloccano la porta per impedirgli di uscire: arrestati

Due cittadini italiani di 40 e 49 anni, ritenuti responsabili di tentato omicidio, incendio e minaccia aggravata in concorso.

Danno fuoco all'appartamento di un disabile e bloccano la porta per impedirgli di uscire: arrestati
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Danno fuoco all'appartamento di un disabile e bloccano la porta per impedirgli di uscire: arrestati.

Danno fuoco all'appartamento di un disabile e bloccano la porta per impedirgli di uscire: arrestati

MILANO - I carabinieri della Compagnia Milano Duomo hanno arrestato, con l’applicazione della misura cautelare in carcere, due cittadini italiani di 40 e 49 anni, ritenuti responsabili di tentato omicidio, incendio e minaccia aggravata in concorso.

Bloccato dentro casa un disabile e poi incendiato il suo appartamento

Gli indagati, nella notte tra il 2 e il 3 gennaio scorso, in via Privata Terracina, zona Affori, dopo aver bloccato con uno stendibiancheria la porta d’ingresso del monolocale in uso a una coppia di loro conoscenti (una 37enne e un 38enne, entrambi milanesi, l'uomo disabile sulla sedia a rotelle), con un pentolino contenente della benzina avevano appiccato un incendio, poi dandosi alla fuga.

Fiamme spente dai vicini

Le fiamme, che avevano interessato la superficie esterna del portone metallico e parte dell’ingresso dell’abitazione, erano state domate dagli inquilini, che avevano entrambi riportato lievi ustioni a gambe e braccia.

Le indagini

Le indagini, condotte dalla Stazione carabinieri Milano Affori attraverso la raccolta delle testimonianze e l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza della zona, corroborate dall'esame dei tabulati telefonici, hanno consentito di  ricostruire che i due indagati, al culmine di una lite con le vittime avvenuta nel pomeriggio precedente, si erano adoperati per recuperare della benzina in un distributore di carburanti presente nel quartiere di Affori, per poi recarsi presso la loro abitazione e appiccare un incendio, con l’intenzione di uccidere i due inquilini.

Gli ulteriori accertamenti investigativi hanno poi permesso di chiarire il movente alla base del gesto, riconducibile ad attriti di natura passionale maturati a seguito di una relazione tra la donna e uno degli indagati.

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