Commissione antimafia a Buccinasco: nuovi progetti per la villetta confiscata alla 'ndrangheta
"Ora che la sentenza è vicina, bisogna ragionare sul futuro dell'immobile e riflettere nell'eventualità di perdere questa causa".
Tre i temi principali affrontati dallaCommissione antimafia a Buccinasco: su tutti, i nuovi progetti per la villetta confiscata alla 'ndrangheta.
La seduta della Commissione antimafia a Buccinasco
BUCCINASCO – Chi ha partecipato alla seduta della Commissione antimafia del Comune di Buccinasco ha potuto approfondire tre temi importanti sull'attualità cittadina, attraverso le comunicazioni del sindaco Rino Pruiti, presidente della Commissione. Il primo cittadino ha fatto il punto sulle ordinanze arrivate ai proprietari degli “orti della 'ndrangheta”, così tristemente rinominati perché all'interno di questi giganteschi appezzamenti sono state trovate armi e nascondigli di latitanti.
Gli “orti della 'ndrangheta”
Lo dicono le carte delle inchieste, in modo cristallino. Lo dicono i video dei carabinieri, anche se qualcuno che ha l'appezzamento in quelle terre riesce ancora a negare una scomoda evidenza. Le ordinanze sono arrivate, si attendono i tempi burocratici affinché i proprietari possano sanare gli abusi. L'obiettivo è chiaro contro chi non rispetta le regole: si tenterà di espropriarne l'appezzamento con gli abusi per convertirlo a bene di collettività. Ma si aspetta lo svolgimento delle pratiche, passo per passo, come ha sottolineato Pruiti.
Pugno duro sul gioco d'azzardo
Poi, c'è l'emergenza gioco d'azzardo, purtroppo fenomeno attuale, anche a Buccinasco. Ci sarà un pugno duro contro chi non rispetta gli orari di accensione e spegnimento delle macchinette, dove sempre più persone (soprattutto donne, di ogni età) giocano anche centinaia, migliaia di euro ogni giorno. Un problema prima di tutto sociale, per questo la consigliera Pd Martina Vitale ha proposto di attivare dei percorsi specifici per indirizzare i patologici verso la cura. Quello che è certo, è che i controlli saranno serrati, così come le sanzioni e le possibili chiusure dei locali inadempienti.
La "guerra" per la villetta confiscata di via Nearco
Tra gli argomenti trattati, quello in apertura che ha meritato più spazio è stato il contenzioso tra la famiglia Papalia e il Comune di Buccinasco. La causa è quella relativa al desiderio di Adriana Feletti, proprietaria della metà della villetta confiscata per mafia e moglie di Rocco Papalia, di utilizzare la parte comune dell'abitato che non presenzia nelle carte della confisca.
Un suo diritto, ha sempre detto Feletti, sottolineando che avrebbe utilizzato lo spazio del cortile per “far giocare i bambini, mettere i sacchi dell'immondizia, un tavolo per mangiare con la famiglia, uno stendino”.
Secondo il sindaco la rivendicazione del diritto ha sempre celato una provocazione, anche perché, come ha spiegato ieri in Commissione, “gli spazi dei box sono di pertinenza comunale, quindi confiscati. Per utilizzare il cortile dovrebbero comunque lasciare lo spazio di accesso ai garage”.
E poi c'era la questione della rivendicazione, per tanti anni taciuta ma venuta fuori solo quando Papalia è uscito dal carcere, dopo 26 anni di reclusione per omicidio, sequestri, droga. La causa è andata avanti nelle sedi della magistratura e sarà il giudice a decidere, ormai tra poche settimane.
Occorre "ragionare sul futuro dell'immobile"
“Sarà molto complesso riuscire a vincere, noi ce la mettiamo tutta e i legali hanno provato ogni strada con massimo impegno – ha dichiarato il sindaco in Commissione –. Ora che la sentenza è vicina, bisogna ragionare sul futuro dell'immobile e riflettere nell'eventualità di perdere questa causa. Si tratta, lo ricordo, di una causa civile, quindi il giudice si trova davanti semplicemente delle carte, è ragionevole che prenda delle scelte in base esclusivamente ai documenti. Non è la sede per giudicare altro. Ora, bisogna guardare avanti”.
Le proposte per l'area confiscata
Nel guardare avanti il sindaco ha lanciato la proposta di convertire gli spazi ad alloggi per forze dell'ordine ma prima “è necessario consultare le normative, bisognerà risistemare gli spazi, fare degli interventi di manutenzione e renderli adeguati. Quello che è certo è che in caso il giudice decida per la convivenza nello spazio comune, non potranno essere ospitati minori”, ha chiarito il sindaco che ha annunciato la non ricandidatura di Buccinasco al progetto Sai (ex Sprar), a prescindere dall'esito della sentenza.
Il progetto di Villa Amantea si avvia alla conclusione
Questo proprio per i lavori necessari all'interno dei locali che ne impediscono l'utilizzo nel breve periodo. Il progetto di accoglienza di Villa Amantea è quindi in fase di conclusione. Per i ragazzi si troverà un'altra sistemazione idonea. “A ogni modo – è tornato poi sull'argomento il sindaco –, rispetteremo la sentenza e il lavoro della magistratura, con cui da sempre collaboriamo. Nel caso in cui si perderà la causa, avremo altri progetti per utilizzare al meglio l'immobile sottratto alla 'ndrangheta”.