blitz antidroga

Colpo alla rete dello spaccio alla Barona: smantellato il gruppo legato al clan Calaiò

Diciannove arresti: tra loro una donna che, secondo gli inquirenti, gestiva la piazza di spaccio per conto dei vertici del clan detenuti a Opera

Colpo alla rete dello spaccio alla Barona: smantellato il gruppo legato al clan Calaiò

Una vasta operazione antidroga ha colpito nella notte la rete criminale che gestiva lo spaccio nel quartiere Barona, storica roccaforte del clan Calaiò. A capo di tutta la filiera dello spaccio in zona Barona era una donna che operava in stretto contatto con i boss della famiglia Calaiò che si trovano in carcere.

Colpo alla rete dello spaccio alla Barona

MILANO – All’alba di oggi, giovedì 30 ottobre, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros), insieme al Reparto di Polizia Penitenziaria di Opera e al Nucleo Investigativo Regionale, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 persone, su disposizione del Gip di Milano e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Smantellato il gruppo legato al clan Calaiò attivo nella zona sud-ovest della città: 19 arresti

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, ha consentito di ricostruire la struttura e i meccanismi di una piazza di spaccio attiva nella zona sud-ovest della città, che secondo gli investigatori era organizzata in modo verticistico e gestita per conto del clan dai familiari e dai loro collaboratori rimasti in libertà.

Una donna gestiva la piazza di spaccio per conto dei vertici del clan

La figura centrale dell’indagine è una donna, già nota agli inquirenti, considerata la nuova reggente operativa del gruppo. A lei era stato affidato il compito di mantenere i contatti con i vertici detenuti e di coordinare l’intera filiera dello spaccio: dall’approvvigionamento della droga, al confezionamento, fino alla distribuzione sulle piazze milanesi.

Le intercettazioni all’interno del carcere di Opera

La svolta nelle indagini è arrivata grazie a un’articolata attività di intercettazioni ambientali all’interno del carcere di Opera, che ha permesso di documentare le comunicazioni tra i capi del clan detenuti e la donna, rivelandone il ruolo di riferimento all’esterno.

Proprio questi scambi hanno portato gli inquirenti a ritenere che, dopo i blitz del 2023 e gli arresti della Polizia Penitenziaria del febbraio 2024 contro la stessa famiglia criminale, la donna avesse assunto il controllo diretto della piazza di spaccio della Barona, garantendo la continuità dell’attività illecita del gruppo attraverso l’approvvigionamento dello stupefacente, il confezionamento dello stesso fino al trasporto e alla distribuzione.

Tutti in carcere

Gli approfondimenti investigativi successivi hanno consentito di individuare l’intera rete di collaboratori, operanti tra Milano e l’hinterland, fino a portare all’emissione delle misure cautelari eseguite nelle ultime ore.

Le persone arrestate dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio. Le indagini proseguono per accertare i canali di approvvigionamento e i flussi economici legati al narcotraffico del gruppo.