Caldaia rotta, scuola ancora chiusa: "A soffrirne bambini e famiglie"
Dal Comune di Corsico arriva l'aggiornamento: "Situazione disastrosa riscontrata dai tecnici, ci siamo attivati subito"
Caldaia rotta, scuola ancora chiusa: "A soffrirne bambini e famiglie".
Caldaia rotta, scuola ancora chiusa: "A soffrirne bambini e famiglie"
CORSICO - Oltre dieci giorni di disagi per le famiglie dell’Istituto Galilei, bloccati a casa per colpa di un guasto alla caldaia. Giorni pesanti, perché sono famiglie con bambini disabili o con bisogni educativi speciali che, nel loro diritto, potrebbero frequentare le ore (già poche) in presenza a scuola, ma non hanno potuto a causa di un grosso guasto alla caldaia.
Un malfunzionamento che si è registrato contemporaneamente all’IC Copernico, all’IC Buonarroti (nella scuola Salma) e all’IC Galilei (nella primaria e nella secondaria di primo grado). Risultato: bambini a casa da diversi giorni. Il disagio è stato espresso dai genitori, esasperati da una situazione che non è nuova.
Cladaia rotta a scuola: la protesta dei genitori esasperati
Alcuni hanno attaccato ai cancelli della scuola dei cartelli di protesta, lasciando le scarpine dei piccoli alunni davanti all’ingresso. “Si stanno sottraendo diritti a dei giovani corsichesi che già patiscono una condizione di vita svantaggiata e nessuno dell’Amministrazione ritiene doverosa una comunicazione”, esprime Stefania, mamma di Patricio, bimbo autistico, costretto anche lui a rimanere bloccato a casa senza poter usufruire delle lezioni in presenza.
L'aggiornamento dal Comune di Corsico
Dal Comune arriva l’aggiornamento sulla situazione: “Hanno trovato una situazione disastrosa i tecnici comunali che sono intervenuti quando hanno ricevuto le prime segnalazioni, da parte dei dirigenti scolastici dei tre istituti comprensivi di Corsico, del mancato funzionamento degli impianti termici. Per risolvere i guasti verificatisi in contemporanea dei tre istituti l’assessorato ai lavori pubblici si è attivato immediatamente.
L'assessore Magnoni
“In Copernico, dopo i grossi interventi delle scorse settimane – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Magnoni – siamo riusciti a risolvere il problema quasi subito. Più complicata la situazione per la scuola Salma, per la quale abbiamo dovuto acquistare dei componenti. E ancora più complesso il problema all’istituto comprensivo Galilei. Qui è stato indispensabile sostituire lunghe parti di tubatura e alcune componenti dell’impianto. Una situazione che ha determinato la chiusura forzata delle aule della primaria e della secondaria di primo grado. Me ne rammarico – evidenzia Magnoni – perché una parte importante della nostra comunità di piccoli non ha potuto frequentare le lezioni. Però non abbiamo perso un minuto di tempo. Semmai abbiamo tentato di accorciare quello necessario. Il tutto, relazionandosi sempre con le scuole”.
L'assessore Crisafulli
“Ci siamo tenuti costantemente in contatto con i dirigenti – aggiunge l’assessore a Nidi e scuole Angela Crisafulli – perché la mancata apertura dei plessi ha costituito un disagio per le famiglie che hanno bambini con bisogni di apprendimento speciali (BES). Ci scusiamo con loro, ma avranno sicuramente compreso l’enorme sforzo che è stato fatto per riuscire ad arrivare a una soluzione il più rapidamente possibile”.
In un primo momento, vista la situazione, il confronto con i dirigenti aveva ipotizzato la possibilità di organizzare le lezioni in altri spazi disponibili per i piccoli che hanno il diritto di frequentare i plessi scolastici. Però avrebbe richiesto un percorso di inserimento in luoghi sconosciuti ai bambini, con inevitabili disagi anche per le famiglie, sottolinea il Comune. Soprattutto per chi frequenta la secondaria di primo grado Verdi e la primaria Galilei. La valutazione fatta dal dirigente, di concerto con i suoi esperti, ha però fatto propendere per la chiusura delle scuole.
Il Dirigente scolastico Maranci
“Spostare gli studenti non era una soluzione percorribile – ha scritto il dirigente scolastico Sonia Maranci – per motivi logistici, di sicurezza, anche rispetto al contagio da covid, e di accoglienza in spazi non adeguati per numero e per età anagrafica degli alunni interessati. Sarebbero stati troppo numerosi, se trasferiti al plesso Parini, gli scolari le cui famiglie hanno fatto richiesta per le attività in presenza”.