30 dipendenti Ikea sospesi: alcuni rubavano mobili cambiando i prezzi
Pesanti le accuse per alcuni dipendenti, secondo le dichiarazioni del colosso svedese.
30 dipendenti Ikea sospesi: alcuni rubavano mobili cambiando i prezzi.
30 dipendenti Ikea sospesi: alcuni rubavano mobili cambiando i prezzi
CORSICO – Sono 30 i dipendenti dell’Ikea di Corsico allontanati dal negozio e sospesi. Un provvedimento che fa seguito a un intervento disciplinare arrivato dopo un’indagine interna che ha messo in luce una situazione di “gravi illeciti”.
Alcuni illeciti contestati dall'azienda
Si parla di merce rubata, nei fatti, sottratta allo store di via Marchesi con stratagemmi. Uno di questi, prevedeva la collaborazione di almeno una dozzina di dipendenti, sorpresi a togliere le etichette originali dei prezzi e appiccicarne altre che appartenevano, in origine, ai prodotti esposti nell’Angolo delle Occasioni, dove si trova la merce a prezzi molto ribassati. Quindi, un lampadario, un materasso, uno sgabello, venivano pagati pochi euro, come una mensolina, grazie alla “nuova etichetta”.
Un sistema "multi reparto"
Per far funzionare il giochino, che coinvolgeva anche amici e parenti dei dipendenti, almeno secondo le accuse di Ikea, ci volevano anche cassieri compiacenti, magari quelli delle casse self service che per l’occasione si giravano dall’altra parte. Carrello pieno, pochi euro spesi.
Da lunedì consegnate le lettere di sospensione
Lunedì è iniziata la consegna delle lettere che comunicavano ai dipendenti la sospensione. Via la giacca gialla, badge, e fuori dalla porta, dopo aver preso visione della missiva ai piani alti dello store del colosso svedese. Avranno cinque giorni per fare ricorso, per presentare le proprie motivazioni e giustificazioni alle accuse mosse da Ikea che preferisce, almeno in questa fase, non sbilanciarsi troppo.
La nota stampa dell'azienda
“Un’indagine interna ha svelato il grave comportamento di alcuni co-worker dello store di Corsico volto a danneggiare le risorse aziendali. Ikea sta prendendo i provvedimenti necessari per proteggere i propri co-worker e il proprio brand. Nel rispetto dei co-worker coinvolti, delle procedure e di Ikea, non possiamo fornire dettagli sui singoli procedimenti disciplinari”, fanno sapere attraverso una nota stampa.
Riserbo anche dai delegati sindacali
Riserbo che hanno anche i delegati sindacali: pochi minuti dopo la “cacciata” dei dipendenti, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni o commenti. Ricontattati il giorno dopo, hanno deciso di mantenere ancora riserbo sulle dichiarazioni: preferiscono ascoltare tutti i dipendenti e ricostruire esattamente la vicenda.
Possibili risvolti penali
Intanto, considerando la gravità dei fatti, il furto di gruppo e la probabile ricettazione (con i mobili sottratti al negozio e rivenduti forse online, anche in qualche gruppo di compro-vendo-usato), i risvolti potrebbero essere anche penali e la “banda delle etichette” dovrà dimostrare di essere innocente, non solo davanti a Ikea.
Francesca Grillo
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