resterà in zona

Trovata una nuova sede per il Centro diurno disabili di Baggio

Il servizio per i disabili continuerà nello stesso quartiere in via Anselmo da Baggio

Trovata una nuova sede per il Centro diurno disabili di Baggio
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Si trasferirà in una nuova sede il Centro diurno disabili di via Noale a Baggio che resterà nello stesso quartiere. La soluzione è stata trovata in un edificio di proprietà del Comune in via Anselmo da Baggio. Finora si trovava nell'ex istituto Marchiondi che è in fase di ristrutturazione e diventerà uno studentato da 167 posti.

Una nuova sede per il Centro diurno disabili di via Noale a Baggio

MILANO- Il Centro diurno disabili di via Noale a Baggio, ora ospitato nell'area dell'istituto Marchiondi sottoposto a riqualificazione e che rischiava di doversi trasferire fuori zona, continuerà le sue attività negli spazi vicini di via Anselmo da Baggio.

Si trasferirà in un edificio comunale in via Anselmo da Baggio

"Siamo lieti che il dialogo e l’intenso lavoro di queste settimane con il Municipio 7 e le varie Direzioni del Comune coinvolte, per trovare una collocazione alternativa nel quartiere al Cdd Noale, abbia dato i suoi frutti. È stata infatti individuata una sede in un edificio comunale in via Anselmo da Baggio dove sono attivi diversi altri servizi pubblici quali un scuola una scuola, un centro anziani e centro per i servizi sociali territoriali.

Questo permetterà anche l’avvio di scambi virtuosi e nuove progettualità che favoriranno la socialità degli ospiti. Nelle prossime settimane saranno definiti gli interventi di adeguamento necessari e propedeutici al trasferimento, siamo però fiduciosi che la soluzione possa ridurre al minimo i disagi per le famiglie e gli operatori, che sono stati già informati e con i quali proseguirà il dialogo e l’ascolto anche in futuro", ha dichiarato l’assessore al Welfare e Salute del Comune Lamberto Bertolé.

L'assessora al Welfare del Municipio 7

Per Roberta Lamberto, assessore al Welfare del Municipio 7, "il tema delle disabilità si porta dietro grossi carichi di gestione familiare ma anche preziosi legami tra utenti e operatori, e tra famiglie. Legami non solo educativi ma anche umani e affettivi. I CDD non rappresentano solo un servizio erogato: diventano una seconda casa e una sorta di famiglia allagata, un luogo protetto per utenti che, in quei luoghi, si sentono più inclusi e meno fragili. La notizia di oggi non è solo la continuità di un servizio ma la salvaguardia di relazioni preziose che oggi, finalmente, trovano di nuovo casa nel loro quartiere di Baggio".

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