Targa per Borsellino a Corsico, il fratello Salvatore non ci sta: "Respingo al mittente"

Il sindaco aveva annunciato l’intitolazione-bis al giudice Borsellino.

Targa per Borsellino a Corsico, il fratello Salvatore non ci sta: "Respingo al mittente"
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Targa per Borsellino a Corsico, il fratello Salvatore non ci sta: "Respingo al mittente".

Targa per Borsellino a Corsico, il fratello Salvatore non ci sta: "Respingo al mittente"

CORSICO – Non piace a Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, l’idea del sindaco Filippo Errante di intitolare il negozio di via Cavour proprio al magistrato ammazzato da Cosa nostra nel 1992. Passo indietro: il negozietto è quello strappato al clan dei Sergi e intitolato due anni fa a Pietro Sanua, il fruttivendolo ucciso dalla mafia nel 1995 con un colpo di fucile a pallettoni perché aveva denunciato le assegnazioni sporche dei chioschi di fiori davanti ai cimiteri.

La richiesta del figlio di Pietro Sanua

Il figlio Lorenzo, con lui su quel furgoncino dove è stato giustiziato, ha chiesto al Comune di rimuovere la targa dal negozio, perché «non è così che si fanno vivere i beni confiscati, abbandonandoli, dimenticandoli», aveva spiegato. Il sindaco, dal canto suo, aveva risposto elencando «necessari tempi tecnici per la riassegnazione del bene», dicendosi dispiaciuto e annunciando l’intitolazione-bis al giudice Borsellino.

Il "no" del fratello di Borsellino

Ma il fratello Salvatore dice no, anzi, respinge al mittente l’idea. “Dopo anni di abbandono – afferma Borsellino – in cui il negozio era rimasto quasi sempre chiuso e in stato di abbandono, il figlio Lorenzo ha avanzato la sacrosanta richiesta che la targa venisse rimossa. Non è mettendo una targa e poi lasciandola li dimenticata che si preserva e si onora la memoria delle vittime. Ora l’Amministrazione pretende di voler sostituire la targa con un’altra dedicata a Paolo. Una decisione che mi lascia addolorato e sconcertato”.

Il peso della vicenda Stocco

Borsellino riporta alla memoria il patrocinio concesso a Musitano per la Sagra dello Stocco, due anni fa, che aveva gettato nell'occhio del ciclone l'intero Comune, finito con una commissione parlamentare antimafia e un rimpasto di Giunta (dove, in realtà, l'unica a conservare la poltrona era stata l'ex vice sindaco Silvia Scurati).

Borsellino ripete le parole del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri:

“Corsico è una delle basi storiche e strategiche della ‘ndrangheta fin dai tempi dei sequestri di persona"

ha detto il procuratore in un’intervista. Ci vuole ben altro che mettere targhe e sostituirne a piacimento i nomi che si acquista credibilità nel contrasto alla criminalità organizzata per una amministrazione comunale che si è finora semmai distinta per le benemerenze acquisite su altri versanti, come ha fatto di recente decidendo di ospitare la Sagra dello Stocco. Questa, come le processioni e le feste di paese, rappresentano in Calabria forme di esternazione del potere delle mafie”.

Borsellino non ci sta: “Una targa dedicata a mio fratello, con queste premesse, non può essere altro che respinta al mittente”.

Francesca Grillo

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