firmato il protocollo

Sanità, liste d’attesa infinite? In Lombardia arrivano i NAS per fare chiarezza

Fontana: “Impegno enorme della Regione, ma serve chiarire chi sbaglia”

Sanità, liste d’attesa infinite? In Lombardia arrivano i NAS per fare chiarezza
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Regione Lombardia e Carabinieri NAS hanno firmato un protocollo d’intesa per monitorare e ridurre i tempi di attesa in ospedali e cliniche, pubbliche e private.

Liste d’attesa infinite? In Lombardia arrivano i NAS per fare chiarezza

MILANO - . L’accordo prevede controlli mirati, formazione del personale e un coordinamento operativo tra Regione, ATS e NAS, in linea con il Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa. Obiettivo: migliorare trasparenza, qualità dei servizi e rispetto delle priorità cliniche.

Il commento del presidente Fontana

Un impegno che Fontana definisce “disumano” da parte della Regione Lombardia, che però ancora non basta: le liste d’attesa sanitarie continuano ad allungarsi nonostante l’aumento delle prestazioni erogate. È il punto centrale sottolineato oggi dal presidente Attilio Fontana durante la firma del nuovo protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e il Comando NAS dei Carabinieri, con l’obiettivo di rafforzare il monitoraggio dei tempi di attesa nelle strutture sanitarie pubbliche e private.

Le parole del presidente Fontana

"Vogliamo cercare di capire quali siano le ragioni per cui noi continuiamo ad aumentare l'offerta e l'erogazione di prestazioni, ma nonostante ciò le liste d'attesa non si abbattono ma anzi rischiano di aumentare. Dobbiamo interrogarci senza infingimenti e finte considerazioni" e "dobbiamo cercare di capire se alla base di questo ci sia una cittadinanza molto malata o una cittadinanza per la quale vengono fatte magari delle richieste inappropriate o eccessive".

A supporto delle sue parole, Fontana ha portato alcuni dati: “Nel 2024 l’ATS di Milano, che serve oltre 3,2 milioni di persone, ha erogato 62 milioni di prestazioni ambulatoriali. Qualche dubbio è lecito: rischiamo di continuare a correre senza trovare la direzione giusta”.

Il protocollo con i NAS: trasparenza e controllo

Il protocollo firmato oggi da Regione, NAS e Ministero della Salute prevede un’azione di monitoraggio e controllo capillare presso ospedali e cliniche private accreditate, per verificare l’effettiva applicazione delle norme sui tempi di attesa, l’appropriatezza delle prescrizioni e l’utilizzo delle agende sanitarie. Previsti anche corsi di formazione per il personale e un coordinamento operativo tra ATS, Regione e Carabinieri NAS.

“Non escludiamo ci siano anche disfunzioni interne o errori da parte nostra – ha aggiunto Fontana – e se emergeranno, li correggeremo. Ma vogliamo che un organismo terzo, come i NAS, faccia piena luce su una situazione che resta anomala, nonostante il nostro sforzo concreto”.

Bertolaso: “Collaboriamo con lo Stato, nessuna polemica”

A rafforzare il messaggio è stato anche Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare:

"Nell’arco di questi primi mesi 2025 abbiamo sensibilmente migliorato le attività di erogazione servizi, sia per visite specialistiche che ricoveri. C’è ancora molto da fare, ma il punto che voglio sottolineare è che in questi giorni in cui si è letto di polemiche e di contrasti tra Governo centrale e Regioni sul discorso delle liste d'attesa, sono tutte situazioni che non ci appartengono e non ci riguardano".

Secondo Bertolaso, uno dei nodi critici è proprio la correttezza delle prescrizioni e la gestione delle agende sanitarie, due elementi che incidono direttamente sull’efficienza delle liste. “Lavoreremo con i NAS per individuare e superare queste criticità, affinché i cittadini abbiano risposte più rapide e puntuali”, ha concluso.

 

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