Pietro Sanua: “Un uomo semplice che voleva cambiare le cose per la gente comune”
Alla cerimonia di intitolazione della sala consiliare è seguito, alle ore 21, un momento di riflessione aperto alla cittadinanza.
Pietro Sanua: “Un uomo semplice che voleva cambiare le cose per la gente comune”.
Pietro Sanua: “Un uomo semplice che voleva cambiare le cose per la gente comune”
L'intervento della coordinatrice della DDA di Milano
“Schiena dritta e cuore saldo” è stato il monito che Alessandra Dolci, coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano ha rivolto al pubblico presente nel cortile della Biblioteca comunale, in via Buonarroti.
"Un gesto importantissimo intestargli la sala consiliare"
“L’esempio di Pietro Sanua - ha proseguito il magistrato - rappresenta il riscatto morale di questa comunità. Ed è stato un gesto importantissimo intestargli la sala consiliare. Questo, però, vuol dire assumersi un impegno morale. Il mio è garantire una verità giudiziaria, il vostro è di condividere i valori di Pietro Sanua e combattere per loro. La ‘ndrangheta è ancora molto forte ed è inserita nel contesto economico e sociale del territorio: per evitare che questo continui c’è bisogno del contributo di ciascuno di noi. Occorre decidere da che parte stare”.
La presentazione del lavoro di ricerca curato da Mattia Maestri
L’occasione della serata era la presentazione del lavoro di ricerca “Pietro Sanua. Un sindacalista onesto e coraggioso. Le ragioni di un delitto ancora senza giustizia”, curato da Mattia Maestri, dell’Università degli Studi di Milano, da qui è nato un libro con l’introduzione del professor Nando Dalla Chiesa e della prof.ssa Eleonora Montani.
Le riflessioni dell'autore del libro
“Ho studiato tantissimo - ha evidenziato l’autore - e ho ricostruito il contesto nel quale è maturato il delitto di Pietro Sanua. Non quindi il chi, ma il perché. In un momento in cui la ‘ndrangheta stava imparando dalla mafia, presente soprattutto a Trezzano sul Naviglio. Nel volume ho inserito una mappa di tutte le relazioni criminali. È un lavoro, quindi, che tenta di far conoscere come alcune famiglie controllassero l’ortomercato, il mercato dei fiori, sottolineando che l’uso della lupara per uccidere Pietro Sanua è un chiaro segnale che si è trattato di un delitto mafioso”.
Nando Dalla Chiesa: "Pietro Sanua è stato ucciso con l’autorizzazione della ‘ndrangheta"
“Perché - ha evidenziato il professor Nando Dalla Chiesa, direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli studi - a Milano la mafia c’era. Pietro Sanua è stato ucciso con l’autorizzazione della ‘ndrangheta. Non poteva avvenire diversamente, perché il territorio era uno di quelli privilegiati dalle organizzazioni mafiose”.
La prof.ssa Montani: "Continuare a lottare per i valori profondi di giustizia e legalità"
“Noi oggi - ha detto Eleonora Montani, dell’Università Bocconi di Milano - dobbiamo seguire la strada tracciata e continuare a lottare per i valori profondi di giustizia e legalità che devono caratterizzare il nostro agire quotidiano. Oggi ho condiviso con la comunità di Corsico questi valori”.
Il figlio Lorenzo: "Mio padre era un uomo giusto e onesto"
“Mio padre - ha concluso Lorenzo Sanua - era un uomo giusto e onesto. Oggi la mafia è ancora presente e la gente ha bisogno di fatti tangibili. Perché i fatti contano tanto. L’antimafia deve essere in grado di organizzarsi meglio di quanto già fa la criminalità. Perché siamo di più e possiamo sconfiggerla. Dobbiamo essere e sentirci antimafiosi ogni giorno”.