Nuovo Policlinico, i lavori non si fermano: altro blocco previsto per fine 2024
Il progetto segue la scia dei Padiglioni, che si sono rivelati preziosi nel periodo della pandemia
Proseguono senza sosta i lavori per la realizzazione del Nuovo Policlinico di Milano. Ieri è stata annunciata la fine del primo blocco che raggiunge il tetto.
Nuovo Policlinico, i lavori non si fermano
MILANO - Come riporta Prima Milano, la fine dei lavori dell’edificio centrale è prevista entro la fine del 2024 e la struttura sarà operativa, aperta ai pazienti, per la prima metà del 2025. Prenderà il nome di Padiglione Sforza, perché dedicato al Duca Francesco Sforza. Ieri, giovedì 14 dicembre 2023, l’incontro per presentare lo stato di avanzamento dei lavori, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, del sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, del presidente del Policlinico Marco Giachetti e del direttore generale Ezio Belleri.
“Quando si posa l’ultima soletta, si festeggia – ha esordito Giachetti – noi avevamo promesso che saremmo arrivati al tetto a dicembre e abbiamo mantenuto la promessa. Oggi siamo qui, ci siamo arrivati. La prima pietra è stata posata il 27 novembre 2019, poi sei mesi dopo la pandemia che ci ha rallentato di quasi un anno e mezzo il cantiere. Però siamo ripartiti con grande slancio e siamo riusciti a superare le difficoltà. Ora il cantiere che lavora molto bene, come un orologio svizzero. Questo ha portato, come promesso, a raggiungere entro Natale il tetto dell'edificio nord, e a breve sarà completato anche l'edificio sud; seguirà poi la piastra centrale con il bellissimo giardino pensile terapeutico”.
Un momento di orgoglio
Giachetti ha ricordato i 30 milioni con cui Regione Lombardia ha finanziato il progetto e i 135 milioni di euro provenienti dai privati cittadini
“che con la loro filantropia ci hanno permesso di costruire questa opera. Il nuovo Policlinico sarà operativo nel 2025: si esce dalla logica a Padiglioni del passato e si uniscono le funzioni principali in un monoblocco, così come aveva voluto Francesco Sforza quando fondò la Ca' Granda nel 1456. E in omaggio al Duca, che pose le basi di una grande casa per l'accoglienza e la cura, oggi in questa occasione vi annuncio che il nuovo grande edificio prenderà il nome di Padiglione Sforza” ha concluso Giachetti.
Non parla di ritardo nel realizzare i lavori il sindaco Sala.
“Oggi non è facile fare i lavori, costa tutto di più e lo sappiamo. Qualche problema c’è sempre, però devo dire che guardando com’era la situazione un anno fa, il progresso è stato fatto in maniera molto rapida. Ognuno fa la sua parte: il Policlinico con le strutture, i benefattori milanesi con la loro generosità, il governo. Noi quello che facciamo è continuare a supportare e garantisco che l’apertura della fermata della M4 arriverà dopo le vacanze dell’anno prossimo. Quindi siamo in linea coi tempi.
Questa iniziativa mette insieme tante cose necessarie ma non scontate quando si costruisce qualcosa di nuovo. La prima è la qualità dei luoghi, perché è anche un luogo bello. La qualità della cura che qui viene aggiunta. E poi c’è l’avanguardia che l’ospedale porterà”.
“Oggi è un giorno di festa, di orgoglio per Milano perché siamo nella fase conclusiva di un percorso – ha affermato Morelli – Questa è un’eccellenza che dobbiamo portarci come stellina sulla giacca. Dobbiamo essere orgogliosi perché questa sarà una grande vetrina per Milano nel mondo perché Milano è riuscita a dimostrare come si riesca a fare sanità grazie a collaborazione tra pubblico e privato, soprattutto grazie a cittadini privati che hanno messo a disposizione i loro averi per un’eccellenza di Milano nella sanità”.
Un progetto a Padiglioni, struttura che si è rivelata efficace durante il Covid
"L'attuale Ospedale - commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano è formato da numerosi Padiglioni: un fattore che è stato determinante durante la pandemia da Covid-19, dove ha fatto la differenza per la separazione dei flussi e per l'isolamento delle persone colpite dal virus. E' stato inoltre indispensabile per mettere a punto una diversa gestione dei percorsi di cura, oltre che per una rapida capacità di adattamento nel plasmare le funzioni ospedaliere in relazione ai bisogni emergenti. Abbiamo aggiornato il progetto del Nuovo Policlinico facendo tesoro di tutto questo, ridisegnando la distribuzione delle funzioni nell'ottica di una maggiore efficacia. Quando il Nuovo Ospedale sarà ultimato ridisegnerà il modo di curare i pazienti, di fare ricerca scientifica e di fare insegnamento accademico nel cuore di Milano. Sarà possibile grazie a una riprogettazione dei flussi, a un potenziamento dei collegamenti tra le diverse aree e a nuovi modi di condividere le risorse. Ci sarà quindi una gestione più efficace e puntuale dell'accesso alle cure: separando le attività di degenza dalle attività "diurne" dei pazienti esterni, potremo ad esempio rendere più efficienti le tempistiche per le attività specialistiche e di diagnostica, con ricadute positive anche sulle liste d'attesa".
Come sarà strutturato
Il central building è il nuovo Padiglione del Policlinico dove si concentreranno le attività chirurgiche e la maggior parte delle attività di degenza, completate dal Padiglione Guardia; accanto saranno attivi 3 ulteriori Padiglioni dedicati a funzioni di ricovero specifiche che necessitano di attenzioni particolari (Malattie Infettive, Psichiatria e Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza). Attorno alle degenze ci saranno altri 5 Padiglioni che saranno dedicati al cosiddetto Ospedale Diurno, dove si svolgeranno principalmente le attività ambulatoriali e diagnostiche come quelle a Bassa Intensità Chirurgica (BIC), le Macroattività Ambulatoriali Complesse (MAC), la specialistica ambulatoriale, il day hospital e la day surgery. Tra questi Padiglioni ci saranno le Cliniche Mangiagalli e De Marchi, che insieme all'implementazione di nuove funzioni proseguiranno nella loro vocazione dedicata (rispettivamente) all'assistenza materno-infantile e pediatrica. Le attività di diagnostica di laboratorio saranno concentrate in 4 Padiglioni dedicati, in modo da potenziare i collegamenti con i reparti e ottimizzare i flussi dei dati e dei campioni biologici.
La ricerca scientifica si concentrerà nell'area di via Pace, dove ci sarà anche un polo destinato alle attività didattiche e di insegnamento. Alcune attività di ricerca a valenza più clinica saranno comunque ospitate dai Padiglioni in cui sono previsti i ricoveri o l'attività diurna, per preservare quel forte legame tra l'attività scientifica e la cura dei pazienti che è la principale caratteristica di un IRCCS.
Il Nuovo Policlinico inoltre, proprio nell'ottica di ottimizzare i percorsi, avvicinerà tra loro le Strutture che si dedicano ad attività affini: questo, tra le altre cose, avrà ricadute positive sia sull'assistenza ai pazienti sia sul lavoro di squadra tra specialisti di diverse discipline, che potranno così collaborare in modo ancora più virtuoso. Ad esempio, il Pronto Soccorso Generale sarà affiancato non solo dalla Chirurgia d'Urgenza ma anche dalla Neurologia, dalla Neurochirurgia, dalla Stroke Unit e dalla Neurorianimazione. Questa ottimizzazione terrà conto anche delle specificità del Policlinico, concentrando molte attenzioni sui percorsi dedicati alla gravidanza, alla pediatria, all'attività chirurgica e alle malattie rare. I collegamenti tra i vari Padiglioni del "Policlinico che verrà" sono stati concepiti in modo da ridurre al minimo il ricorso alle ambulanze per il trasporto di un paziente tra reparti diversi (cosa purtroppo ancora necessaria con l'attuale struttura); infine, la logistica sarà concentrata nel cuore dell'Ospedale, in modo da essere immediatamente fruibile da tutti gli edifici che costituiranno il Nuovo Policlinico.