Milano ricorda Oliviero Toscani con le sue foto più simboliche a Palazzo Reale
Per l'occasione allestiti anche quattro set fotografici per realizzare ritratti al pubblico che entreranno a far parte del progetto "Razza Umana" che dal 2007 ha raccolto oltre 10mila immagini
Per ricordare il celebre fotografo, scomparso a causa di una rara malattia lo scorso 13 gennaio 2025, Milano gli ha dedicato una giornata a Palazzo Reale con l'esposizione delle sue fotografie più iconiche.
Il ricordo di Oliviero Toscani a Palazzo Reale
MILANO - Giornata dedicata a Oliviero Toscani a Palazzo Reale. Esposte le immagini più significative della carriera del fotografo scomparso il 13 gennaio, insieme a quattro set fotografici pensati per realizzare ritratti al pubblico presente che entreranno a far parte di "Razza Umana", il progetto che dal 2007 ha raccolto oltre 10mila immagini.
Le sue foto in mostra
Nel pomeriggio, familiari, amici e colleghi del fotografo si sono poi ritrovati per un momento di commemorazione. Presenti anche il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Prima dell'incontro il sindaco ha anche posato in uno dei set allestiti, per qualche scatto, immortalato da Rocco, figlio di Toscani.
Le voci dei presenti alla commemorazione
"Crediamo alle cose che Oliviero ha fatto e a un certo suo modo di vedere la società", ha detto Sala nel corso della commemorazione. "Oggi siamo sommersi da tante parole e pensieri che non sai da dove arrivano. Olivero era il contrario, ci metteva la faccia ed è questa cosa che ce lo ha fatto amare. Non è che sempre gli abbiano voluto tutti bene, ha saputo essere divisivo ed è stato importante per questa volontà di manifestare un pensiero".
Sala ha anche sottolineato alcune analogie tra il fotografo e la città. "Penso che fosse allineato a Milano perché anche la nostra città, che è tutto eccetto che priva di difetti, accettata la sfida cambiamento. Sappiamo che dobbiamo aprire gli occhi alla contemporaneità ed è quello che Oliviero ha fatto".
Le sue battute a Boeri assessore
L'assessore Sacchi ha sottolineato "la dimensione politica dello scatto" di Oliviero Toscani e ha ricordato il progetto che propose per la scuola di fotografia e comunicazione da ospitare nella Sala delle Cariatidi. Progetto ricordato anche da Stefano Boeri, presidente della Triennale, anche lui presente e al quale Toscani lo sottopose quando era assessore alla Cultura. "Mi disse, come fai a fare l'assessore che non sei capace, non sai cosa sia la politica. Vengo io. Ed è venuto e voleva fare la scuola popolare di fotografia", ha ricordato Boeri che ha definito poi il fotografo "un grande radicale".
Presente anche Marco Cappato che ha ricordato la mostra dedicata ai prigionieri politici cubani organizzata assieme al Parlamento europeo. "Scelse di mettere le foto non alle pareti ma appese al soffitto e l'effetto fu straordinario, sembrava che si stessero riunendo", ha raccontato. Tra i familiari ha preso parola la figlia Lola che lo ha descritto "come il sole: troppo vicino bruciavi, troppo lontano congelavi". E ancora, "brutale, senza compromessi. Potente scomodo, bellissimo". "Ci hai insegnato - ha affermato - che nessun dettaglio è piccolo e che tutto deve essere fatto bene".
La storica foto della famiglia Missoni
La stilista Angela Missoni, prendendo anche lei la parola per un omaggio a Toscani, ha infine ricordato lo scatto fotografico fatto alla sua famiglia, tutti sul divano. "Una foto che ancora oggi per noi è un pezzo di storia per l'azienda", ha detto parlando inoltre delle opere e del lavoro di Toscani come di "qualcosa che ha aperto gli occhi a tutta la mia generazione".