contestazioni fuori e dentro l'aula

Milano, caos e proteste in consiglio comunale sullo stop al gemellaggio con Israele: voto rinviato

Voto rinviato per mancanza di numero legale grazie a Riformisti e centrodestra fuori dall'Aula

Milano, caos e proteste in consiglio comunale sullo stop al gemellaggio con Israele: voto rinviato

Seduta di consiglio comunale parecchio movimentata nel pomeriggio di lunedì 6 ottobre a Milano. All’ordine del giorno la discussione di una mozione presentata dal consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi per dire stop al gemellaggio Milano-Tel Aviv.

Stop al gemellaggio tra il Comune di Milano e Tel Aviv: la mozione

MILANO – “Chiedo di discutere la mia mozione di tre mesi fa, con cui chiedo di sospendere i rapporti con Israele, a cominciare dal gemellaggio con Tel Aviv. Ho presentato cinque mozioni sulla Palestina in questi ultimi mesi”, questa la dichiarazione del consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi, durante la seduta di ieri, lunedì 6 ottobre, del Consiglio comunale a Palazzo Marino.

Monguzzi (Verdi) espone bandiera Palestina

Dopo aver terminato il suo intervento, il consigliere ha srotolato una bandiera palestinese in mezzo all’Aula, e ha rilanciato la proposta che il capogruppo del PD Pierfrancesco Majorino ha presentato al Consiglio regionale:

“Pierfrancesco Majorino ha fatto una cosa importante, ha chiesto al Consiglio regionale di appendere la bandiera della Palestina al Pirellone. Un’ottima iniziativa. Io chiedo, e c’è scritto in una mozione che ho presentato quasi un anno fa, alla giunta comunale di fare la stessa cosa in Comune”.

Riformisti e centrodestra fuori dall’Aula: cade numero legale

L’odg dei Verdi per chiedere l’interruzione delle relazioni istituzionali con Israele e la sospensione del gemellaggio con Tel Aviv  non è però arrivato al voto del Consiglio comunale. I lavori infatti si sono conclusi per mancanza di numero legale, con Riformisti e centrodestra fuori dall’Aula, mentre si stava procedendo al voto per punti separati.

Dal settore riservato al pubblico dove erano presenti diversi cittadini a favore della mozione, più volte richiamati all’ordine dalla presidente dell’Aula Elena Buscemi anche durante i lavori, si sono levate proteste all’indirizzo dei consiglieri “buffoni, vergogna, siete complici avete le mani sporche di sangue”. Fuori da Palazzo Marino per tutto il pomeriggio una decina di rappresentati di Usb e Potere al Popolo sono rimasti in presidio.

L’acceso dibattito

In Aula il testo era stato presentato dalla consigliera dei Verdi, Francesca Cucchiara, ma per un accordo interno alla sua compagine, primo firmatario dell’odg era il consigliere Carlo Monguzzi il quale per primo aveva formulato un documento analogo poi sostituito di fatto dal quello di Cucchiara.

Durante la discussione, l’assessore Arianna Censi, aveva espresso il parere della Giunta: “Ci rimettiamo alla decisione dell’Aula. L’indicazione che proverrà dal Consiglio comunale è molto importante per la Giunta”, aveva detto. Nel dibattito, erano emersi i distinguo nella maggioranza.

In particolare i Riformisti avevano chiesto di stralciare il passaggio sulla sospensione del gemellaggio con Tel Aviv. La capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni aveva invece preannunciato: “Voteremo con convinzione l’odg”. Critiche da parte del centrodestra che ha parlato di una mozione strumentale per dinamiche interne alla maggioranza, in particolare tra Pd e Verdi. “Avete sospeso il Consiglio per un’ora e mezza per decidere se votare questo odg su Gaza – ha affermato il capogruppo di FdI, Riccardo Truppo – nel tentativo di tenere una maggioranza che perde pezzi”.

Proteste e urla anche dal pubblico in aula e in piazza

La seduta è stata sospesa dopo tre ore di discussione tra le urla che si alzavano dai banchi del pubblico dove in tanti sventolando la kefiah chiedevano di riconoscere “il genocidio in atto”. Intanto fuori da Palazzo Marino parecchie persone hanno atteso per ore il risultato di un voto che non è mai arrivato