INVESTIMENTO

M4, il Comune di Milano approva l'acquisto delle quote da Atm

L'investimento è di 228 milioni di euro

M4, il Comune di Milano approva l'acquisto delle quote da Atm
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Il Comune di Milano ha confermato l'acquisto delle quote private da parte di Atm.

Milano approva l'acquisto delle quote da Atm

MILANO - Atm comprerà la totalità delle quote dei privati di M4 entro la fine del 2023, con un investimento di 228 milioni di euro. Lo hanno confermato, spiegando i dettagli dell'operazione, l’assessore al Bilancio Emmanuel Conte e l’amministratore delegato Arrigo Giana durante le Commissione Bilancio-Patrimonio Immobiliare e Controlli Enti Partecipati. Dei 228 milioni di investimento, il 60% sarà acquistato a debito, con un prestito ponte di 150 milioni, e il 40% arriverà da risorse proprie di Atm.

“Questa operazione era già prevista nei patti parasociali che sono stati sottoscritti al momento fondativo di M4. La previsione era che, al collaudo di M4, Atm aveva la possibilità di acquistare almeno il 35% della quota di privati” ha spiegato Conte, sottolineando che la quota in mano ai privati è del 31%, il 66,67% è del Comune il 2,33% è già di Atm. “Atm oggi anticipa questa opzione e lo fa sulle totalità delle quote dei privati che sono Webuild e Partecipazione Italia per il 19.3%, Hitachi Rail per l’11,3% e altri soci (Mermec, Sirti e Ansaldo) per lo 0.4%”.

“Il closing sarà entro la fine dell’anno. Ma l’acquisto del 31% non avverrà tutto in una unica soluzione. Ad oggi Atm comprerà da subito il 29,2% e poi 1,8% al collaudo. Questo perché lo stato di avanzamento lavori è al 94%” ha aggiunto Conte, parlando dell’operazione come di un “obiettivo molto importante e centrale, perché rende pubblica un’infrastruttura molto importante per la città e per i milanesi”.

Chiudere l’operazione di acquisto delle quote private di M4 prima dei tempi previsti “ci ha consentito di rinegoziare i valori previsti dal patto parasociale. Il valore teorico era di 253 milioni di euro. Noi abbiamo pattuito per 228 milioni con risparmio di circa 10%” ha spiegato Giana.

“Noi gestiremo questa operazione in parte con fondi nostri e in parte con fondi che acquisiremo a debito – ha continuato l’ad di Atm –. Avremo un prestito ponte che coprirà il 60% del fabbisogno” pari a 150 milioni “e ci consentirà di chiudere l’operazione, ma nel corso del 2024 arriverà a scadenza un bond emesso da noi alcuni anni fa. Lo rifinanzieremo in una logica green e quindi nel rifinanziamento faremo confluire il prestito ponte”. “Il prestito ponte ha una provvista intorno al 5%, ma quando ci sarà bond, che valuteremo nella seconda metà del 2024, speriamo di beneficiare di situazioni di mercato diverse” ha aggiunto, spiegando che la quota coperta dalle risorse proprie di Atm sarà di circa 80 milioni di euro.

Ai consiglieri, soprattutto di opposizione, preoccupati dai rischi dell’operazione, Giana risponde che

“si ipotizza una caduta finale del costo dell’indebitamento molto più bassa del rendimento”. E poi aggiunge: “Il meccanismo del progetto di M4 è legato al rischio della disponibilità dell’infrastruttura, cioè non è legato al numero dei passeggeri. La disponibilità fisica è legata alle performance dell’operatore, quindi determiniamo noi con la qualità della nostra attività il profilo di rischio dell’operazione. Il rischio operativo è già in capo ad Atm. Tutti i fornitori di beni e tecnologie sono vincolati a rimanere presenti. Altri rischi sono sostanzialmente sterilizzati”.

Preoccupati per i tempi dell’operazione in particolare il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Marcora, la consigliera di Noi Moderati Mariangela Padalino e il riformista Gianmaria Radice.

“Noi oggi chiudiamo questa operazione perché da parte dei soci privati, in particolare da Salini, c’era stata la richiesta al mercato di cedere prima le quote – ha spiegato Giana – Noi abbiamo diritto di prelazione, che abbiamo esercitato. Questo è il motivo per cui facciamo questa operazione adesso. Non cambia nulla nel profilo di rischio complessivo o sul fatto che qualcuno possa tirarsi fuori dalle garanzie. Loro hanno chiesto di vendere, noi abbiamo valutato di esercitare l’opzione e tutto questo lavoro ha come termine il 31 12, altrimenti tutti i patti non saranno più validi”.

“Le tempistiche dell’operazione sono tipiche di operazioni di questo tipo – ha aggiunto Conte – da non confondere con le tempistiche con cui è stato chiamato il Consiglio comunale”. L’operazione, secondo l’ad di Atm, porterà ad una crescita di tutta l’azienda, anche per quanto riguarda il servizio a Milano. “Questa è operazione, di tipo finanziario più che di tipo operativo, comunque implica una crescita – ha spiegato Giana – e questa crescita deve riportare risorse in capo ad Atm per garantire un investimento costante per migliorare la qualità del servizio a Milano, che è il vero obiettivo dell’azienda”.

“Assumendo che questa operazione dia valore, pensiamo che debba essere necessariamente trasferito in tutto o in parte sui lavoratori, perché sappiamo che ci sono difficoltà importanti per il nuovo personale” ha sottolineato, in veste di consigliere di FdI, Marco Bestetti. Ha parlato di “necessità di incrementare il trasporto pubblico locale di superficie” anche il consigliere del Gruppo Misto Enrico Fedrighini. Per il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Filippo Barberis “l'acquisto da parte di Atm di tutte le quote private di M4 rappresenta un'operazione di grande intelligenza amministrativa. In questo modo saranno resi più sostenibili i costi della nuova infrastruttura, il tutto senza togliere risorse correnti al trasporto pubblico e senza ridimensionare l'ambizioso piano di investimenti strategici di Atm”. “Al contrario, questa operazione ci consentirà di recuperare risorse per migliorare sempre più il servizio per i cittadini, obiettivo alla base di ogni nostra scelta” ha concluso Barberis, ringraziando l’assessore al bilancio Emmanuel Conte per l’operazione.

De Chirico: "aumentare i salari ai lavoratori"

"Dopo le spiegazioni in commissione e in aula, non ho ancora capito qual è la fretta nel voler far acquistare ad ATM le quote di WeBuild della metro 4 prima che venga consegnata, rodata e raggiunga la piena efficienza. Le uniche note positive sono la proprietà piena e lo snellimento del processo decisionale di un'opera che fino ad oggi ha avuto solo ritardi. Per questo i privati non vedono l'ora di scappare a gambe levate e il Comune gli fa un grande regalo di Natale. Rimarrà totalmente in capo ad ATM e al Comune, e quindi ai milanesi, tutto il rischio di una metropolitana ultimata solo per metà. Cosa accadrà in caso di un ulteriore aumento dei costi di realizzazione? L'ennesimo rincaro delle tariffe? ATM viene costretta ad impegnare il suo tesoretto di riserve finanziarie che sinora le consentiva un po' di elasticità e di indipendenza. Dall'AD Giana e dal sindaco nessuna risposta alla richiesta dell'aumento dei salari dei lavoratori di ATM. Sarà il centrodestra unito a impegnare la giunta in questa direzione". Lo dichiara Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino.

Sala: "con l'acquisto miglioriamo Atm"

"Il problema che ogni Comune ha è sulla spesa corrente. Le regole devono portare a un pareggio. Noi a Milano abbiamo un'eccellenza che si chiama Atm e copre i suoi costi con i biglietti e gli abbonamenti al 45%. Quanto ci viene devoluto dal Governo per il tpl va a diminuire anche se noi aumentiamo i km. Il residuo non lo paga Pantalone ma i nostri cittadini, anche chi non usa il tpl. Milano ogni anno versa 20 mld di imposte allo Stato. Noi facciamo questa operazione per migliorare il conto economico. Stiamo creando i presupposti per fare in modo che il conto economico di Atm sia in futuro migliore e per fare in modo che ai dipendenti Atm venga dato di più": lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala intervenendo in Consiglio comunale in merito all'acquisto da parte di Atm delle quote di M4 dei privati. Rispondendo alle critiche dei consiglieri di opposizione sui tempi dell' operazione, Sala ha aggiunto: "Dispiace dover fare così in fretta ma i tempi sono questi e spesso queste operazioni devono essere gestite in fretta e con la giusta riservatezza, c'è un punto fondamentale che come Aula dobbiamo accettare o possiamo lasciare che il dibattito sia demagogico".

"Il problema di tenuta dei conti sul trasporto pubblico locale è gravissimo in una realtà come Milano, dove abbiamo preso dei rischi. Non ci sono segnali che qualcuno ci verrà ad aiutare sui conti dell'Atm. Lungi da me prendermela con questo Governo perché è la storia degli ultimi governi che non ci stanno aiutando". Sala ha ricordato che "quanto ci viene devoluto dal governo per il tpl va a diminuire anche se noi aumentiamo i chilometri. Il residuo non lo paga Pantalone ma i nostri cittadini", sottolineando che Milano versa ogni anno versa 20 miliardi di imposte allo Stato. "Quando io dico alla Meloni 'vieni a Milano', a me andrebbe bene che venisse qui in Consiglio comunale per farle vedere cosa possono rappresentare questi problemi" ha aggiunto Sala. "Delle soluzioni vanno trovate e questa" dell' acquisto "è una soluzione perché io non voglio aumentare il costo del biglietto. Noi facciamo questa operazione per migliorare il conto economico" ha sottolineato il sindaco. "Questa partita riguarderà i prossimi 20 anni della storia di Milano e dobbiamo gestirlo insieme" ha concluso.

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