Lo storico tram Carrelli di Milano entra al Museo della Scienza
"E' un oggetto straordinario, arriva qui al museo non perché ha finito la sua vita, ne circolano ancora 125, ma per il suo alto valore identitario e innovativo" , ha commentato il direttore del museo Fiorenzo Galli
Dopo quasi cento anni in giro per le strade cittadine, un vero e proprio simbolo della città e di tutti i milanesi, entra nella collezione del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Da oggi, sarà infatti possibile visitare lo storico tram “Milano 1928” all’interno del Padiglione Ferroviario del Museo, accanto ad altri simboli del trasporto urbano e interurbano come l’Omnibus a cavalli e il Gamba de Legn, dove sarà collocato sulle rotaie e sulla tipica pavimentazione a massello in pietra che caratterizzava i suoi percorsi urbani e gli permetteva di condividere la strada con carrozze, automobili e autobus.
Il mitico Carrelli entra a far parte del Museo della Scienza
MILANO - "Uno dei 5-6 oggetti che viene in mente quando si pensa a Milano". Un'"icona", una "star" della città.
Questi gli appellativi con cui Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia, Arrigo Giana, amministratore delegato di ATM, e Marco Iezzi, curatore dell'area trasporti del museo, hanno definito il tram "Carrelli", la vettura che dopo quasi un secolo di attività per le strade di Milano è entrata oggi a far parte delle collezioni del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano.
La serie "Milano 1928"
Il tram, numero di matricola 1565, fa parte della serie 1500, nota anche come "Milano 1928". Questo tipo di veicoli è nato come ultimo atto della rivoluzione dei trasporti di Milano che inizia nel 1926 con il cambio del senso di marcia da sinistra a destra e che porta all'abolizione del Carosello di piazza Duomo e si conclude proprio con un nuovo tram in grado di trasportare fino a cento passeggeri, senza carrozze aggiuntive, per le strette vie del centro, fino alle nuove periferie.
Perchè si chiama Carrelli?
Il soprannome, "Carrelli", risale alla fine degli anni '20 quando proprio i due carrelli, posizionati sotto la lunga cassa in acciaio, rappresentavano un'importante novità, ispirata al modello americano originale tipo Peter Witt, che ha consentito di realizzare tram che potessero circolare all'interno del contesto urbano. Il primo prototipo, immatricolato con il numero 1501, vede la luce alla fine del 1927. Il secondo l'anno dopo. Nel biennio successivo, vengono realizzate altre 500 unità.
A quel tempo circolavano solo tram per Milano
"Quando è nato il tram 'Carrelli' a Milano c'erano solo tram. Non c'erano altri mezzi. Nel tempo sono arrivati gli autobus, i filobus, le metropolitane - ha detto Marco Iezzi -. Lui ha sempre resistito a tutti questi urti tecnologici e addirittura, se guardiamo oggi, i moderni autobus stanno cominciando a imitare i tram: cominciano ad avere un pantografo per essere full electric anche loro. Quindi, in qualche modo, cento anni fa avevamo già il futuro di fronte a noi, capendo che in un centro urbano con una concentrazione di popolazione così importante come Milano, andare elettricamente era un ottimo sistema per cercare di migliorare le condizioni di vita della cittadinanza".
Oggi, sono ancora in servizio 125 dei "Carrelli" originari
"È il fiore all'occhiello della nostra flotta - ha detto Arrigo Giana -. Siamo orgogliosi di aver messo un pezzo di quest'importanza in questo straordinario museo. Tutti i visitatori lo potranno vedere, ci potranno salire e ricorderanno quanto il trasporto pubblico locale è importante per una città come Milano".
Presente all'evento anche l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano
"Pensate che cosa meravigliosa - ha sottolineato Arianna Censi, assessore alla Mobilità del Comune di Milano, presente all'evento -: un mezzo che viaggia sulle strade, che tutti possiamo prendere per andare a scuola, a lavoro, per turismo, è lo stesso che è dentro un museo. È una cosa straordinaria. Nello stesso tempo, dice che cos'è la tecnologia, la ricerca, lo sviluppo e il futuro all'interno della mobilità. Secondo me è un po' il racconto di Milano".
Il "Carrelli" in giro per il mondo
Una città nella quale l'assessore spera che un giorno il trasporto pubblico possa diventare "quello più usato", per realizzare la vera "rivoluzione del futuro" che potrà permettere di salvare il mondo. Il 'Carrelli' però non è presente solo in Italia, ma anche in giro per il mondo. Ha circolato per le strade di Bruxelles, un suo modellino in 2000 pezzi Lego è esposto alla Lego House di Billund in Danimarca e poi "è stato in Australia - ha viaggiato per le strade di Melbourne ed è esposto al museo tranviario di Sydney -, lo usano a San Francisco, in Giappone. Oggi, come museo - ha dichiarato Fiorenzo Marco Galli - viviamo una piccola avventura un po' speciale. Il nostro fondatore diceva che questo è 'il museo del divenire del mondo' e lo è sul serio".