L'Inter valuta un'area tra Assago e Rozzano per il nuovo stadio mentre il Milan accelera per l'area ippodromo. E San Siro?
L'area designata si trova tra i Comuni di Assago e Rozzano, vicino al Forum, già casa dell'Olimpia
L'Inter secondo le ultime indiscrezioni valuta un'area di proprietà Gabetti tra Assago e Rozzano, vicino al Forum, già casa dell'Olimpia, per il nuovo stadio mentre il Milan accelera per l'area ippodromo La Maura. E San Siro? Che fine farà?
L'Inter valuta un'area tra Assago e Rozzano per il nuovo stadio
ASSAGO - La telenovela è infinita e ogni giorno ricca di colpi di scena. Dopo che il Milan ha annunciato di voler realizzare il suo nuovo stadio di proprietà nell'area di quello che oggi è l'ippodromo La Maura, l'Inter invece avrebbe scelto un'area situata a cavallo tra i comuni di Assago e Rozzano, a pochi passi dove va a canestro l'Olimpia Milano, secondo quanto anticipato dalla Gazzetta.
Il futuro degli stadi delle squadre di calcio milanese sembra essere ancora incerto e in bilico tra ipotesi e vincoli. L’Inter continua a lavorare al suo Piano B che prevede la realizzazione del nuovo stadio in un’area situata nei Comuni di Assago e Rozzano di proprietà Cabassi, mentre il Milan spinge per il suo nuovo impianto a La Maura. Su questo versante, si sta lavorando ad un accordo di programma tra Regione, Comune e Milan per superare i vincoli sull’area dell’Ippodromo, che è parte integrante del Parco Sud.
La questione del vincolo paesaggistico su San Siro
Il progetto del Piano A, che prevedeva la demolizione del Meazza e la costruzione della "Cattedrale", in comproprietà tra i due club, sembra allontanarsi sempre di più. Il Milan sembra avere fretta di trovare una soluzione per la realizzazione del nuovo stadio a La Maura, poiché sul destino del Meazza pende la minaccia del vincolo paesaggistico . Tuttavia, secondo la nuova soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio, Emanuela Carpani: Al momento sull'area del lotto di San Siro non c'è né un vincolo paesaggistico né culturale. In altre zone limitrofe ci sono invece presupposti di tutela dal codice dei beni culturali, ma lì al momento no”.
Tuttavia, nel 2025 scattano i 70 anni dalla fine dei lavori del secondo anello di San Siro e a quel punto non sarebbe più possibile demolirlo fino a che non venga espletata la verifica di interesse culturale. Solo al termine del procedimento si capirà se verrà apposto il vincolo o meno, una situazione che rischia di affossare definitivamente il progetto della Cattedrale.
I movimenti del Milan sull'area ippodromo La Maura
Il Milan sembra essere in prima linea per superare le difficoltà legate alla realizzazione del nuovo stadio in un’area vincolata. La società sottolinea le condizioni dell’accordo preliminare di vendita a F3A green, di cui Fcma è socia al 50%, tra cui la realizzazione di due nuove piste e servizi per il trotto all’interno dell’Ippodromo Snai San Siro e un diritto permanente volto a tutelare le attività di allenamento e di svolgimento delle corse ippiche. Questa strada potrebbe portare al superamento dei vincoli solo attraverso l’accordo di programma, che consentirebbe di superare in variante il fatto che uno stadio da 70mila posti non è compatibile con il Parco Sud, una soluzione che, però, provoca la durissima reazione del mondo ambientalista.
“L’area verde di 75 ettari non può essere considerata di disponibilità delle squadre; il percorso indicato dal Consiglio Comunale richiede un rispetto anzitutto di chiarezza senza l’avanzare di ipotesi irricevibili” ha affermato il consigliere comunale Pd Luca Costamagna, presidente della Commissione Cultura, dichiarando la propria contrarietà alle ipotesi del nuovo stadio nell’area dell’ippodromo La Maura.
L’Inter, invece, conferma la sua preferenza per San Siro e il Piano A, che prevedeva la condivisione del nuovo impianto con il Milan. Tuttavia, il club nerazzurro sta valutando altre opzioni, come la realizzazione del nuovo stadio in un’area sita tra i Comuni di Assago e Rozzano, non molto distante dallo stadio attuale.
Sala: "Inter ad Assago? Non so, ma bisogna stringere"
“Non lo so” se uno stadio dell’Inter ad Assago possa essere un’opzione fondata. “Si può cercare di tenere aperte molte ipotesi ma alla fine bisogna stringere. Il mio auspicio sarebbe che l’Inter, pure in una fase transitoria, possa rimanere a San Siro”, ha però precisato il sindaco Beppe Sala, aggiungendo che “qualcuno dice che quella dello stadio di San Siro è una battaglia persa del sindaco. Non so perché una battaglia persa, se le squadre vogliono un nuovo stadio perché ritengono che solo con un nuovo stadio aumentano i ricavi, io non posso fare più di tanto”.
La nota dal Comune di Assago
“In riferimento agli articoli ultimamente usciti sulle testate sportive e al clamore scaturito, l’amministrazione comunale di Assago conferma di non essere mai stata contattata dalla società Inter per un eventuale realizzazione dello stadio, visto che il territorio di competenza non è quello assaghese.
Nel caso in cui la realizzazione dello stadio diventasse proposta concreta e questo dovesse causare ripercussioni sulla viabilità sul territorio di Assago, l’amministrazione Comunale attiverà tutti gli strumenti atti a difendere il proprio territorio”.