respinta la richiesta dei comitati

Il Tar non ferma la vendita del Meazza: comitati sconfitti, ma la battaglia continua

"Altro che via libera, si andrà in giudizio" dice Corbani del Comitato "ma sopravviverà l’affare San Siro alla tempesta che si è abbattuta su Palazzo Marino?"

Il Tar non ferma la vendita del Meazza: comitati sconfitti, ma la battaglia continua
Pubblicato:

Nessuno stop alla vendita a Inter e Milan: è la decisione del Tar arrivata nella giornata di oggi. L'ordinanza segnala inoltre  irregolarità formali nel ricorso collettivo del comitato e sostiene che le valutazioni delle Soprintendenze su beni di interesse culturale siano scelte tecniche e come tali possono essere annullate solo se manifestamente illogiche, incoerenti o basate su errori evidenti.

San Siro, il Tar respinge la sospensiva: il comitato SiMeazza rilancia la battaglia legale

MILANO - Il progetto di cessione e trasformazione dello stadio San Siro supera il primo passaggio giudiziario: il Tar della Lombardia ha rigettato l’istanza di sospensiva presentata da comitati e associazioni che si oppongono alla vendita dell’impianto sportivo alle società Inter e Milan. La questione, tuttavia, è tutt’altro che chiusa.

Il Tribunale amministrativo ha ritenuto che non vi siano i presupposti per un danno imminente o irreversibile, in quanto – secondo quanto emerso dagli atti – la demolizione del Meazza non potrebbe comunque avvenire prima del 2030. Per questo motivo, la causa proseguirà nel merito, con una futura udienza.

Corbani (SiMeazza): "Il percorso è tutt’altro che concluso"

A commentare la decisione è Luigi Corbani, portavoce del Comitato SiMeazza:

"Il Tar ha respinto la nostra richiesta di sospensiva, e quindi si andrà al giudizio di merito. Appare quindi fuori luogo parlare di via libera alla compravendita e alla demolizione di San Siro, essendo ancora in piedi non solo la vicenda davanti al Tar, ma anche alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e all’Anac".

Corbani sottolinea anche i risvolti politici dell’inchiesta giudiziaria che ha investito Palazzo Marino, ricordando che l’attuale assessore coinvolto nell’indagine fu dirigente responsabile del procedimento su San Siro tra il 2019 e il 2021, nominato successivamente dallo stesso sindaco Sala con competenze proprio sull’ambito urbanistico del compendio Meazza.

"Le sentenze spettano solo alla magistratura – aggiunge Corbani – ma la politica ha il dovere di porsi delle domande e dei dubbi, su tutta la vicenda urbanistica di San Siro. Sopravviverà l’affare San Siro alla tempesta che si è abbattuta su Palazzo Marino?".

I rilievi del Tar: forma e sostanza

Nel dispositivo, firmato dalla giudice Concetta Plantamura, si segnalano anche irregolarità formali nel ricorso collettivo, tra cui l’assenza di una chiara identificazione dei sottoscrittori dell’istanza – indicati genericamente come “Luigi Corbani e altri” – e dubbi sulla legittimità stessa della forma adottata per impugnare l’atto.

Sul piano sostanziale, il Tar ha richiamato il principio secondo cui le decisioni delle Soprintendenze in materia di vincolo culturale rientrano in ambiti tecnici e possono essere annullate solo in caso di evidente illogicità o errore palese. Nella fattispecie, la scelta di far decorrere il vincolo dei 70 anni dal collaudo provvisorio del secondo anello dello stadio, datato 10 novembre 1955, è stata ritenuta giuridicamente sostenibile.