prosegue il dibattito

Il progetto per San Siro tra dubbi e consensi: "Il verde è il cuore del piano", ma le decisioni sono ancora lontane

Il progetto per l'area di San Siro continua a suscitare dibattito, mentre l’istruttoria per la cessione dell'area prosegue

Il progetto per San Siro tra dubbi e consensi: "Il verde è il cuore del piano", ma le decisioni sono ancora lontane
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Mentre Milan e Inter presentano il loro piano per l'area di San Siro, tra conferme e critiche emergono diverse posizioni: dal sostegno all’idea di rigenerazione urbana, alla proposta di mettere lo stadio all'asta, fino alla necessità di chiarire l’aspetto legale del progetto.

Il progetto per San Siro tra dubbi e consensi

MILANO - "Mi pare un progetto equilibrato, però chiaramente dobbiamo vedere bene nel merito". Lo ha detto l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, a margine della conferenza stampa per l'inaugurazione del parco termale De Montel a San Siro, in merito al progetto presentato dai club di Milan e Inter per l'area di San Siro.

"Il verde è uno dei tratti distintivi di questo progetto: abbiamo chiesto, anche con il Consiglio Comunale, almeno il 50 per cento di verde e, a sensazione perché siamo ancora a livello di master plan, mi sembra che il 50 per cento ci sia, mi sembra ci sia molto verde. I volumi esterni sembrano molto contenuti, soprattutto le superfici commerciali sono state ridotte molto, ce l'avevano già preannunciato. La parte esterna allo stadio è sostanzialmente un parco e di questo siamo soddisfatti. Poi siamo a livello di Master Plan, come avete visto per lo stadio non c'è un'architettura definita. Per quanto riguarda il mantenimento della parte del Meazza, penso che sia qualcosa in linea con l'idea delle Sovrintendenza. Adesso partiamo con un percorso istruttorio e vediamo, è stato appena presentato", ha spiegato Tancredi che sul mantenimento di parte del Meazza e del suo valore storico ha aggiunto: "Il progetto proposto da Milan e Inter per lo stadio Meazza rispetta il valore del sito. È una testimonianza soprattutto della parte più interessante, che era quella delle rampe del secondo anello, che erano state realizzate negli Anni Sessanta. Dopodiché è chiaro che se vogliamo un'area parco non si possono tenere in piedi due stadi. Anche come utilizzo sarebbe molto difficile pensare a due stadi".

Infine Tancredi ha confermato che il 31 luglio è la scadenza definitiva per la cessione dell'area e che il Comune è in attesa di capire se ci saranno altre ipotesi per il futuro di San Siro, come richiesto dall'avviso pubblico per progetti alternativi e che scadrà a fine aprile.

Bassetti: "meglio metterlo all'asta"

“Secondo me l’idea di mettere all’asta lo stadio è la cosa migliore da fare. Se c’è qualcuno che può utilizzarlo bene, tiri fuori i soldi e sarà suo”.

Così Piero Bassetti, primo presidente della Regione Lombardia, presidente della Fondazione Giannino Bassetti e dell'associazione di istituzioni Globus et Locus, a margine di un convegno a Palazzo Marino nell’ambito delle iniziative per l’80esimo anniversario della Liberazione, in merito al futuro dell'area di San Siro e se il progetto dei club possa cancellare un simbolo della città come lo stadio Meazza. I rapporti tra il calcio e la cittadinanza “non sono più quelli di quando c’erano il Milan e l’Inter e basta, oggi è un fenomeno europeo", ha aggiunto Bassetti.

Stanzione: indagine necessaria per fare chiarezza e andare avanti"

“Credo che Milano vada guardata nella sua dimensione di grande area metropolitana: lì c’è un nodo importante del tessuto urbano che necessariamente ha bisogno di una rigenerazione, e questo può portare occupazione. Questo va fatto, ovviamente, alla luce del fatto che anche su questo c’è un’indagine aperta da qualche ora della Procura e questo è un ulteriore elemento di chiarezza necessario per andare avanti, di cui tutti gli operatori hanno bisogno”.

Lo ha detto Luca Stanzione, segretario generale della CGIL Milano, a margine di un convegno a Palazzo Marino nell’ambito delle iniziative per l’80esimo anniversario della Liberazione, commentando il progetto di Milan e Inter per l'area di San Siro e l'apertura di un fascicolo da parte della Procura dopo la segnalazione del Comitato Si Meazza.

Mazzei: "se i club costruiscono altrove, sarà maggiore il danno ambientale"

“Saremmo stati tutti d’accordo a ristrutturare San Siro ma, se le squadre non sono d’accordo, noi abbiamo la certezza che loro resterebbero comunque a Milano? Secondo me no, e abbiamo già visto che a San Donato stava per nascere un nuovo stadio e non è detto che non nasca un impianto del Milan, cosa che sarebbe un danno ambientale di gran lunga superiore alle conseguenze che ci saranno sulla demolizione e sulla costruzione di un nuovo stadio”.

Così Marco Mazzei, consigliere comunale della Lista Sala in merito alla proposta presentata da Milan e Inter su San Siro.

"Regalo alle squadre? Credo che il ragionamento sia un pochino diverso: prima di tutto noi dobbiamo decidere se ci interessa che il calcio resti a Milano e quindi qui c’è un bivio, sì o no. Se non ci interessa abbiamo tantissime opzioni per rispondere al tema dello stadio. Se decidiamo che ci interessa, le squadre oggi sono Inter e Milan, di proprietà di alcuni fondi, domani potrebbero tornare a essere in mano a presidenti, dopo domani a qualcun altro, comunque gli interlocutori sono loro. La mia opinione - ha continuato - è che siamo arrivati al momento delle decisioni, anzi, le decisioni sono state prese: è ora di iniziare a fare le cose perché penso che ci sia un interesse pubblico, visto che è un tema di cui si parla molto, a decidere e realizzare i progetti. Credo che sullo stadio sia giunto il momento di decidere e realizzare i progetti”.

Mazzei smentisce l'assenza del Consiglio Comunale

Sui consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno lamentato mancanza di coinvolgimento del Consiglio Comunale sul tema, Mazzei ha sottolineato:

“Io questa mancanza di voce onestamente non la sento, nel senso che ognuno di noi quando vuole esprimersi ha mille modi per farlo: siamo in attesa che venga convocata una commissione dove le ultime decisioni saranno illustrate. Penso - ha concluso Mazzei – di aver avuto milioni di occasioni in questi anni per dire il mio parere sullo stadio, anche se non è uno degli argomenti nel mio perimetro di maggiore competenza. Quindi, onestamente su questo tema specifico, non è una questione che sento, semmai sento più la difficoltà di decidere qualcosa come Consiglio e poi di non vederla attuata. Ma nel caso specifico sono sereno”.

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