Football No Limits: una delegazione fa visita alla Nazionale di calcio italiana

L’obiettivo del progetto è “promuovere l’inclusione sociale attraverso la pratica calcistica e sportiva”.

Football No Limits: una delegazione fa visita alla Nazionale di calcio italiana
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Football No Limits: una delegazione fa visita alla Nazionale di calcio italiana.

Football No Limits: una delegazione fa visita alla Nazionale di calcio italiana

L’obiettivo è “promuovere l’inclusione sociale attraverso la pratica calcistica e sportiva”, spiegano gli ideatori di Football No Limits, un progetto che prevede un percorso formativo per allenatori e persone impegnate nell’educazione sportiva e la presenza attiva di circa 20 volontari locali e italiani.

Il progetto rivolto a bambini e ragazzi bosniaci

Una grande sinergia per regalare momenti di aggregazione e crescita per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni appartenenti a comunità svantaggiate della Bosnia Erzegovina. Il progetto Football No Limits ha preso il via tre anni fa su impulso di IPSIA e ha come finalità quella di proporre il calcio come modello inclusivo in un territorio complesso e caratterizzato da divisioni di vario genere. “L’obiettivo è di superare le barriere culturali che ancora oggi sussistono in Bosnia Erzegovina, promuovendo il diritto all’aggregazione e alla socializzazione, a una crescita sana e a un corretto sviluppo educativo”, spiegano gli organizzatori. Anche quest’anno la carovana sportiva itinerante, giunta alla quarta edizione, attraverserà Bosanska Krupa, Cazin, Kostajnica, Banja Luka, Orašije, Bijeljina, Maglaj, Mostar e Ljubuški.

La visita alla Nazionale

Con uno stimolo in più: una delegazione di rappresentanti della Ong Ipsia, promotrice del progetto, con il sostegno della Figc e il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo, ha fatto visita alla Nazionale alla vigilia della gara valida per le European Qualifiers. “Il nostro intento – spiega il coordinatore locale di Fnl ed ex calciatore professionista Emir Sedić) – è quello di unire i giovani usando il linguaggio del pallone, senza badare a quale religione professino o quali siano le loro origini familiari”.

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