la campagna unitaria

Basta liste d'attesa nella sanità lombarda, Cgil Cisl Uil: c'è modulo per avere visite "nei tempi"

Il modulo da presentare in ospedale si troverà in tutte le sedi dei sindacati e sarà scaricabile anche online

Basta liste d'attesa nella sanità lombarda, Cgil Cisl Uil: c'è modulo per avere visite "nei tempi"
Pubblicato:

I sindacati Cgil Cisl Uil lanciano una campagna unitaria per far sapere ai cittadini che qualcosa si puo fare per cercare di accorciare le lunghe liste d'attesa nella sanità lombarda: esiste un modulo per avere visite "nei tempi" stabiliti nelle ricette.

Basta liste d'attesa nella sanità lombarda, Cgil Cisl Uil: c'è modulo per avere visite "nei tempi"

MILANO - Parte l’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil "Salute per tutti, lista d’attesa per nessuno. È un tuo diritto" per ridurre i tempi di attesa della sanità in Lombardia.

Il modulo per avere visite nei tempi sui siti dei sindacati

In ogni sede dei tre sindacati sul territorio di Milano e provincia e online sui loro siti sono disponibili i moduli previsti dalle normative vigenti, ma poco conosciuti, che ogni cittadino può presentare agli ospedali per avere la prestazione sanitaria nei tempi previsti, in strutture pubbliche o private accreditate.

La segretaria della Camera del Lavoro di Milano spiega la campagna unitaria

“La nostra campagna unitaria è per rivendicare il diritto alla prestazione sanitaria. Un diritto universalistico vanificato però dalle lunghe liste di attesa – ha detto Melissa Oliviero, segretaria della Camera del Lavoro di Milano - I dati a nostra disposizione parlano di milioni di cittadini costretti a pagare di tasca propria le prestazioni o, per chi non se lo può permettere, a rinunciare alle cure. È un tema di equità sociale che noi come sindacati vogliamo affrontare e risolvere”.

Nei video proiettati le tante difficoltà dei cittadini per prenotare le visite

Due i video proiettati durante la conferenza stampa per mostrare le difficoltà che i cittadini devono affrontare ogni giorno per prenotare una visita negli ospedali lombardi. Prestazioni con ricetta urgente, per cui è necessaria una visita entro 10 giorni, erogate con settimane di ritardo, liste di attesa che sfiorano l’anno o, addirittura, impossibilità di prenotazione.

Sui siti dei sindacati (o nelle loro sedi) c'è il modulo da presentare in ospedale

I sindacati mettono dunque a disposizione il modulo da compilare e da presentare all’Urp, Ufficio relazione con il pubblico, dell'ospedale per ricevere le prestazioni nei tempi previsti. “Nel modulo abbiamo voluto e dovuto scrivere le leggi ai sensi delle quali noi vogliamo concretamente avere la prestazione sanitaria, perché ci sono delle leggi nazionali che dicono quali sono i tempi entro i quali ogni cittadino deve ricevere la prestazione - ha spiegato Oliviero - È un modulo precompilato molto semplice. Si troverà in tutte le nostre sedi e sarà scaricabile anche online. Basterà mettere le informazioni richieste, indicare la classe di priorità, che si vede sulla ricetta rilasciata dal medico, e mettere i contatti per essere richiamati dalla struttura sanitaria".

Un esempio di malasanità ma con il modulo il posto è saltato fuori

"Abbiamo inaugurato questa campagna testandola su casi concreti e secondo noi è assolutamente efficace” ha affermato Oliviero. A dimostrazione dell’efficacia, anche l’esempio di due cittadini. “Avevo una ricetta per una risonanza magnetica con priorità B, ossia da effettuare entro 10-14 giorni. Ho chiamato il numero verde, ma la disponibilità era molto in là nel tempo – ha raccontato una cittadina – Ho compilato il modulo e l’ho presentato all’Urp dell’ospedale San Carlo il 16 novembre. Dopo un’ora mi hanno ricontattata dall’ospedale e mi hanno fissato un appuntamento per il 30 novembre”.

Il segretario confederale UIL Milano: "I tempi previsti nelle ricette vanno rispettati"

“Ogni ricetta ha una classe di priorità definita dal medico, perché esige la presa in carico di quel paziente entro un determinato periodo di tempo. E questo tempo è definito dalla legge e deve essere rispettato” ha chiarito Salvatore Monteduro, segretario confederale UIL Milano Lombardia. “Sono due gli scopi di questa iniziativa – ha aggiunto - dare uno strumento ai cittadini perché venga riconosciuto loro il diritto alla cura, che è previsto dalla legge. E fornirci una fotografia della situazione che realmente trovano i nostri cittadini”.

“Gli ultimi dati di Ats città metropolitana parlano di una situazione che, dal pre pandemia a oggi, per quanto riguarda il rispetto delle classi di priorità è peggiorata – ha spiegato Monteduro – Ad esempio per una colonscopia il rispetto della classe di priorità è passato dal 74% del 2019 al 72% del 2022. Per una risonanza magnetica si è passati dal 91% al 87% di oggi”.

“Siamo anche stanchi dello scarica barile che l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia fa nei confronti dei privati. Molto probabilmente una responsabilità dei privati c’è, ma ricordiamo che nella nostra città erogano il 47% delle prestazioni ambulatoriali e prime visite. E ricordiamo anche che chi governa il rapporto contrattuale in essere tra le strutture private è proprio la Regione, che ha quindi tutti gli strumenti per vincolare queste strutture private a mettersi a disposizione del sistema sanitario”.

La segretaria generale della FNP Cisl: "Dopo la pandemia il problema delle liste d'attesa è scoppiato"

“Questa iniziativa sarà prioritaria nelle nostre sedi – ha detto Gabriella Tonello, segretaria generale della FNP Cisl di Milano Metropoli – perché è importante che il diritto alla cura venga garantito. Dopo la pandemia il problema delle liste d'attesa è scoppiato. Un problema che è ancora maggiore per i cittadini anziani, perché si unisce al problema della mobilità, del dover spostarsi spesso anche in ospedali lontani per fare le visite, e del prendere gli appuntamenti. Molti anziani sono costretti a rivolgersi ancora fisicamente agli sportelli”.

“Ci auguriamo che, facendo conoscere al cittadino questa iniziativa, si riuscirà a risolvere in parte il problema – ha aggiunto – e ci auguriamo che tutto ritorni come una volta, soprattutto per il personale, perché il tema più grosso è proprio la mancanza di personale sanitario”. “Deve essere chiara una cosa: il pensionato che ha l’esenzione del ticket, anche se usa questo modulo e viene mandato in aziende non convenzionate, non deve pagare il ticket o altro. Deve essere chiaro che si rispettano le regole del servizio nazionale pubblico” ha concluso Tonello.

Seguici sui nostri canali