Anche Giovanni Storti alla protesta dei ciclisti a Milano:"Basta morti, subito città a 30 all'ora":
La mobilitazione di ieri sera in risposta alle recenti e troppe tragedie che hanno colpito diversi ciclisti in città
Alle sette di ieri sera, a Milano, giovedì 21 settembre è stata organizzata una grande manifestazione con l'obiettivo di chiedere sicurezza e dare priorità alle persone anziché alla velocità.
La protesta dei ciclisti a Milano: "Basta morti, subito città a 30 all'ora"
MILANO - Oltre 1300 persone ieri sera, giovedì 21 settembre, hanno partecipato ai presidi organizzati delle associazioni dei ciclisti per sollecitare il Comune ad adottare provvedimenti per la sicurezza stradale.
La mobilitazione di ieri sera
In quattro punti della città la mobilitazione
Come riporta Prima Milano, la mobilitazione si è svolta in contemporanea in quattro luoghi della città: bastioni di Porta Nuova angolo via Solferino; viale Bianca Maria angolo via Mascagni; viale Beatrice d’Este angolo via Melegnano e corso di Porta Vercellina angolo via Biffi.
20 persone uccise dall’inizio anno a causa di incidenti
“La Giunta Sala sembra immobile di fronte a quello che succede ogni giorno nelle strade di Milano. In questa settimana ci sono stati due gravi incidenti provocati da mezzi municipali: a Rogoredo un bus ATM ha schiacciato una ciclista, ferendola alla gamba, e al quartiere Adriano un mezzo AMSA ha travolto una signora che stava per attraversare sulle strisce pedonali agganciandola senza che l’autista se ne accorgesse", hanno dichiarato alcuni degli organizzatori.
Automezzi con visibilità ridotta ed elevata velocità
"I grandi automezzi, che hanno una visibilità ridotta e l’elevata velocità con la quale circolano le auto sono i due grossi problemi della sicurezza stradale, spiegano gli organizzatori della protesta, Ogni mese muoiono due persone travolte da camion o automobili. Sono 20 le persone uccise dall’inizio dell’anno a causa di incidenti automobilistici nelle strade di Milano: 9 persone che camminavano a piedi, 5 persone in bici, 5 persone a bordo di mezzi motorizzati, 1 persona in monopattino.
Sicurezza: cosa chiedono al Comune di Milano
Per risolvere questo drammatico problema – spiegano - chiediamo al Comune di Milano di realizzare urgentemente la 'città a 30 km/h', come hanno già fatto Bologna e molte città europee, per rendere la nostra città un luogo sicuro per tutte le persone, indipendentemente dal fatto che si muovono a piedi, in bici, in monopattino, in moto, in auto. Inoltre, chiediamo: liberare dalle automobili tutte le strade scolastiche per garantire maggiore sicurezza per bambini e bambine, ragazzi e ragazze; rendere tutta la città ciclabile per tutte le capacità; nessuna tolleranza verso il parcheggio selvaggio sui marciapiedi e nelle zone alberate; il ripristino immediato delle domeniche a piedi per accompagnare la cittadinanza al cambiamento.
Serve accelerare con risposte attuative per rispondere all’emergenza che c’è sulle strade di Milano. Secondo i dati ISTAT, in 10 anni, dal 2012 al 2022, a Milano sono morte 470 persone per incidenti stradali, 47 all'anno, 4 al mese, e 120mila sono le persone rimaste ferite. Come se tutti gli abitanti di Monza fossero rimasti stati coinvolti e feriti in un incidente automobilistico. Cifre impressionanti.
Inoltre, sono davvero enormi i costi che lo Stato Italiano deve sostenere per ciascuna vittima di incidenti stradali: ogni persona morta costa 1,5 milioni di euro e ogni persona ferita costa 60mila euro. Quindi, in totale il costo sostenuto è stato di 8 miliardi in un decennio".
La lettera aperta "La Città delle persone"
La manifestazione è stata organizzata dalle organizzazioni che si riconoscono nelle richieste espresse dalla lettera aperta "La Città delle persone" firmata da oltre 3 mila cittadini e associazioni, mandata al Comune di Milano un anno fa. La Città delle persone è un’iniziativa promossa da Cittadini per l’Aria Onlus, Sai che puoi?, FIAB Milano Ciclobby Onlus, Genitori Antismog ETS con Clean Cities Campaign e altre organizzazioni.
In piazza anche il comico Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo
Anche Giovanni Storti è sceso in strada per protestare e chiedere più sicurezza per pedoni e ciclisti e non è la prima volta per lui. Infatti, anche nei mesi scorsi ha partecipato a diversi presidi e proteste per chiedere all’amministrazione comunale di rendere la città più sicura per tutti.
"Per andare in giro in bici in città bisogna essere dei guerriglieri. I ciclisti sono i guerriglieri della città perchè devono subire da tutte le parti. La città è una comunità fatta di tante specificità: c’è chi vuole andare in macchina, chi a piedi, chi in bici. Tutti devono essere rispettati e tutti devono potersi muovere liberamente. Io giro in bicicletta e ci sono momenti in cui rischio", spiega Giovanni durante la protesta.