A Milano 30mila persone in piazza per dire "No alla violenza sulle donne"
Tante donne, ma anche tanti uomini e molti bambini tra i manifestanti. Diversi i palloncini rossi che sventolano nel cielo. Sul volto di molti partecipanti due strisce rosse.
Un fiume di persone si è ritrovato questa mattina a Milano: 30mila persone in piazza per di "No alla violenza sulle donne". (foto e video: Mianews e G.T.)
A Milano 30mila in piazza
MILANO - Migliaia di persone si sono riunite questa mattina, sabato 25 novembre, in largo Cairoli per la manifestazione in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. I partecipanti hanno sventolato in aria chiavi, sbattuto coperchi delle pentole per fare rumore contro la violenza di genere.
In apertura, dal palco sono state lette la poesia dell'attivista peruviana Cristina Torres Cacares "Se domani non torno, distruggi tutto" e le testimonianze di donne vittime di violenza. Tante donne, ma anche tanti uomini e molti bambini tra i manifestanti. Diversi i palloncini rossi che sventolano nel cielo. Sul volto di molti partecipanti due strisce rosse.
Presenti, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, l' assessore al Welfare Lamberto Bertolè, l'assessore alla Casa Pierfrancesco Maran e il consigliere del PD Alessandro Giungi.
Sala: "La piazza sia da monito alla scelte del Governo
“Io credo che questa sia una piazza di monito al Governo, che ha comunque tagliato fondi che potrebbero essere utili in questa battaglia che è anche una battaglia culturale. Certamente è una piazza di monito, personalmente non metterei insieme la piazza di oggi con altre questioni. Patriarcato c'è in Israele, in Palestine, in Ucraina, c'è ovunque. Quindi, personalmente non lo farei. Dopodiché è chiaro che non è che si può rispondere delle coscienze di tutti, spero che a Milano si sia fedeli allo scopo e al senso di questa giornata”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine del presidio.
"Il patriarcato esiste"
“Siamo in piazza per dire che la violenza contro le donne è aumentata in questo periodo storico, la violenza fisica certamente e il recente caso di Giulia ne sono la dimostrazione - ha proseguito Sala -. Siamo costretti a rilevare che la condizione femminile nonostante richiami, manifestazioni e prese di posizione è peggiorata. Da un recente analisi il 37 per cento delle donne in Italia non ha un conto corrente e la differenza di stipendio tra uomo e donna è più o meno pari a 8 mila euro all'anno”.
Per il sindaco “è chiaro che c'è molto da fare, io non voglio illudermi ma mi pare che quest'ultimo assassinio abbia veramente dato una scossa e le mobilitazioni che si stanno vedendo sono la dimostrazione. Sono qui per dire che anche se qualcuno ironizza penso che il patriarcato esiste eccome, perché siamo tutti intrisi, io stesso, e che quindi, più che chiedere scusa ci sarebbe da dire che da oggi in poi facciamo del nostro meglio per evitare atteggiamenti patriarcali. Non ho mai visto così tanta attenzione, così tanta mobilitazione", ha poi aggiunto Sala auspicando che l’assassinio di Giulia Cecchettin possa portare a “una sveglia complessiva alle coscienze collettive e mi pare che a Milano in particolare il tema sia irrinunciabile e improcrastinabile, soprattutto perché quando sono coinvolti due giovani, un assassino e una vittima ma che fanno parte di una comunità giovanile che parla in continuazione di diritti e che è giustamente intransigente, questo può dare una svolta: qui ci sono tantissimi giovani".
Anche Chiara Ferragni presente al presidio
“E' un dovere di tutti quanti essere qui. Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi”. Così l'influencer e imprenditrice Chiara Ferragni che ha partecipato alla manifestazione contro la violenza di genere. Ferragni ha esposto un cartello con la scritta 'we should all be feminist'. "Sono commossa, penso tutti quanti. È stato un momento importante e sono veramente felice. Immagino sia stato per tutti così”, ha poi aggiunto.
Gli organizzatori: "Siamo oltre 30mila"
Un largo Cairoli gremito di persone. Trentamila i partecipanti secondo gli organizzatori. "Vogliamo essere libere" e "il femminicida non è malato, ma è figlio sano del patriarcato" recitano alcuni cartelli. Dal palco sono stati letti i nomi delle donne vittime di femminicidio, di cui uno è stato letto anche dal sindaco di Giuseppe Sala.
Ad ascoltarli una piazza silente, nonostante la grande folla. Durante la lettura tanti i volti commossi. "Per Giulia non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto" è stato letto dal palco subito dopo il nome di Giulia Cecchettin e la piazza è esplosa in un boato. "Siamo il grido feroce di chi non ha più voce" è il coro che si è alzato dai partecipanti subito dopo.
Parte delle persone si è poi spostata in corteo verso piazza Duomo.