Referendum Cittadinanza: la mobilitazione in piazza Mercanti per votare Sì sulla scheda
A due giorni dai referendum l'invito prioritario resta quello di recarsi ai seggi l'8 e 9 giugno: il focus sul quesito sulla cittadinanza all'iniziativa di Milano

Il prossimo fine settimana dell'8 e 9 giugno si svolgeranno cinque referendum, quattro su questioni legate ai diritti sul lavoro e uno sulla Cittadinanza. Proprio su quest'ultimo si è tenuta una mobilitazione nel centro di Milano per andare a votare e tracciare un Sì sulla scheda.
"É il momento di dire Referendum Cittadinanza": la mobilitazione per votare Sì
MILANO - "È il momento di dire Sì. Referendum Cittadinanza": questo il titolo dell'iniziativa organizzata nel pomeriggio di mercoledì 4 giugno in Piazza Mercanti, per promuovere il Sì al quesito sulla cittadinanza ai referendum dell'8 e 9 giugno.
Le presenze politiche
Alla mobilitazione hanno partecipato il sindaco Giuseppe Sala, Riccardo Magi, segretario di +Europa e presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, la deputata del Pd Lia Quartapelle, Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni, Tito Boeri, il consigliere regionale del Pd Pierfrancesco Majorino, Ivan Scalfarotto di Italia Viva, Francesco Ascioti di Azione Milano, Raffaella Stacciarini dei Radicali Milano, Luca Stanzione, segretario generale di Cgil Milano.
Sulla cittadinanza a 5 anni: il sindaco di Milano
"Io penso che questo sia un referendum molto milanese, perché a Milano abbiamo il 21% di residenti non cittadini italiani, quindi è esemplificativo del taglio sociale che noi abbiamo. Io dico sì a questo referendum e a Milano città aperta e cosmopolita, internazionale", ha detto il sindaco Giuseppe Sala presente all'iniziativa.
"Un quesito molto milanese"
"Non è semplice arrivare al quorum però bisogna provarci. Stiamo parlando di cinque anni per poter fare la richiesta, perchè poi non è che te la concedono, quindi i tempi sono più lunghi. Io sono totalmente a favore di questo referendum", ha proseguito il sindaco Sala.
Bisogna andare a votare
"Non solo c’è il tentativo di dire: 'Non andate a votare', ma anche di buttarla un po’ in caciara, si confonde il tema della cittadinanza con il tema dell’immigrazione. Io voglio che Milano sia una città aperta, sono favorevole al fatto che dopo cinque anni vada data la cittadinanza. Ma mi permetto di dire" che per un immigrato che delinque "bisogna trovare formule quando si può, io non sono mai stato contro i rimpatri. Invito tutti ad andare a votare, perché è un diritto e dovere, bisogna andare a votare", ha sottolineato.
Magi: cittadinanza solo per persone regolari e senza precedenti penali
Quella attuale "è una legge molto restrittiva nei confronti di chi arriva nel nostro Paese. Fino al 1992 c'era il requisito dei 5 anni di regolare soggiorno, nel 1992 per una serie di motivi si raddoppiarono questi anni", ha spiegato Riccardo Magi. "Noi siamo impegnati a spiegare in queste ore decisive che questo è un referendum ragionevole ed equilibrato che non c'entra nulla con l'immigrazione irregolare, i barconi, l'insicurezza, la criminalità. L'acquisizione della cittadinanza riguarda persone regolari, legalmente soggiornanti, che non hanno precedenti penali, che sono in regola col pagamento delle tasse, che parlano un buon livello di italiano", ha aggiunto.
Quartapelle: "un'idea di Italia con le braccia aperte"
Mentre Lia Quartapelle ha sottolineato che il referendum propone un'idea di Italia diversa: "Voglio solo dire una cosa: questo è il simbolo della campagna e del referendum che andremo a votare. È una bandiera italiana, perché questo referendum corrisponde a un'idea di Italia. Nel momento in cui nel mondo va avanti un’idea fatta di comunità di paura, noi proponiamo un'altra idea, di un'Italia accogliente dove le persone si riconoscono in diritti e doveri. Un'idea di Italia con le braccia aperte e di regole per tutti".