secondo round

Vendita San Siro, in consiglio comunale cade il numero legale, si cerca di convincere i due indecisi. Lunedì il verdetto

Maggioranza al lavoro per emendamenti su sostenibilità e legalità per convincere gli indecisi. Lunedì seduta a oltranza per la sentenza sulla vendita del Meazza

Vendita San Siro, in consiglio comunale cade il numero legale, si cerca di convincere i due indecisi. Lunedì il verdetto

Il Consiglio comunale tornerà a riunirsi lunedì prossimo, in seconda convocazione, per arrivare al voto sulla delibera per la cessione del Meazza e delle aree limitrofe a Milan e Inter. I lavori della prima seduta a Palazzo Marino è terminata con il venire meno del numero legale.

Cade il numero legale, tutto rinviato a lunedì

MILANO – Nel corso dei lavori c’erano stati gli interventi dei consiglieri, oltre a quello, in apertura, della vice sindaco Anna Scavuzzo, per la giunta. Per l’intera seduta è stato presente in Aula anche il sindaco Giuseppe Sala. Sono stati presentati una quarantina di emendamenti anche se già i giorni scorsi da parte della vice sindaco era stato anticipato che non saranno accolti.

Maggioranza al lavoro sugli emendamenti per convincere gli indecisi

La delibera per la vendita dello stadio Meazza e delle aree circostanti approderà al voto lunedì, al termine di una seduta convocata a oltranza. Sarà il momento decisivo di un percorso che, iniziato giovedì con il dibattito in Aula, ha già mostrato tensioni e colpi di scena.

I due voti in bilico

Il destino della partita politica dipende da due voti ancora incerti: quello di Monica Romano, consigliera del Partito democratico, e di Marco Fumagalli, capogruppo della Lista Sala. Entrambi non hanno ancora sciolto la riserva, nonostante la direzione metropolitana del Pd abbia dato indicazione di votare a favore della vendita. Al momento la maggioranza può contare su 23 voti sicuri, ma ne servono almeno 25 per approvare la delibera.

Per convincere gli indecisi, la giunta sta lavorando a un ritocco del testo, soprattutto sui temi della sostenibilità e della legalità. Tra le modifiche in discussione, l’introduzione di una white list per le imprese che dovranno occuparsi dei lavori, richiesta avanzata dal comitato per la legalità. Questi interventi non dovrebbero alterare l’accordo con i club calcistici e potrebbero aiutare a rassicurare i consiglieri più scettici.

La vicesindaca Scavuzzo detta la linea della giunta

Giovedì, nel primo giorno di discussione in Aula, è stata la vicesindaca Anna Scavuzzo a ribadire la linea della giunta e l’importanza strategica della decisione, come riportato dal Corriere della Sera: «Ciò che scegliamo oggi avrà un impatto significativo sul futuro della città. Saranno opere utili per migliorare la vita dei cittadini. Non voglio pensare a uno scenario in cui San Siro rappresenti solo la memoria dei fasti del passato». Scavuzzo ha insistito sulla necessità di guardare avanti, parlando di “dinamismo governato dalla responsabilità” e sottolineando come la rigenerazione dell’area di San Siro possa trasformare interi quartieri.

Le sue parole, però, non sono state accolte senza contestazioni: dai banchi dell’opposizione si sono levati “buu” e accuse di voler svendere il Meazza. La vicesindaca ha replicato con una stoccata: «Su questa strada non devono prevalere la politica della nostalgia o quella dell’azzardo».

La minoranza verso la bocciatura

Il centrodestra, compatto nel criticare l’operazione, ha tentato senza successo di ottenere una sospensiva per avere più tempo per analizzare la delibera. I partiti di opposizione si stanno orientando verso un voto contrario o addirittura a un’uscita dall’Aula al momento della votazione. Hanno già presentato decine di emendamenti: 50 quelli depositati finora, ma destinati a crescere (Forza Italia punta a presentarne 160, Fratelli d’Italia 4, la Lega 3). Altri 22 emendamenti arrivano dai consiglieri di area ambientalista e da alcuni esponenti della stessa maggioranza, come Alessandro Giungi del Pd.

Cade il numero legale, seduta sospesa. Secondo round lunedì

In serata, giovedì, la seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale. Lunedì, per far riprendere i lavori, basteranno 15 consiglieri presenti, contro i 25 richiesti in prima convocazione. Sarà dunque il giorno della verità per la delibera e per il futuro di San Siro.