In un solo pomeriggio oltre 500 candidati di tutte le età hanno partecipato al Recruiting Day, presso l’headquarter della Fondazione Milano Cortina 2026, per la selezione di circa 1.000 risorse che lavoreranno ai prossimi Giochi invernali. Lo spiega una nota dell’ente organizzatore dell’evento sportivo.
Boom di candidati per le Olimpiadi
MILANO – “Il Recruiting Day organizzato da Randstad, HR partner ufficiale di Milano Cortina 2026, ha l’obiettivo di individuare quasi 400 profili per l’area di Milano, 300 per quella di Cortina e Anterselva, 150 per la Val di Fiemme, 210 per la Valtellina e 20 a Verona. ‘La giornata di oggi rappresenta un’ulteriore conferma di quanto i Giochi siano attrattivi. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 puntano a formare una nuova generazione di professionisti, lasciando al Paese una ‘legacy’ di competenze che continuerà a dare i suoi frutti ben oltre il 2026. Con Randstad al nostro fianco in questo delicato lavoro di selezione sappiamo di operare all’insegna della qualità e della fiducia’ – dichiara Diana Bianchedi, Chief Strategy, Planning & Legacy Officer.
Le persone al centro
‘Il riscontro di questa iniziativa ci mostra con decisione come i Giochi Olimpici e Paralimpici mettano al centro le persone. Come abbiamo riscontrato con il programma Team 26, dedicato ai volontari, c’è davvero un grande interesse a far parte di questa straordinaria avventura. L’obiettivo in questa fase è selezionare circa 1.000 risorse – spiega Anna Laura Iacone, Human Capital Director di Milano Cortina 2026 – che si inseriscono in una campagna di assunzioni che complessivamente creerà 4.500 posti di lavoro, di cui ben 3.500 nelle aziende collegate ai Giochi e impegnate in diverse attività, dalla logistica all’accoglienza, dalla sicurezza alla ristorazione’.
Un’esperienza senza pari
Partecipare ai Giochi di Milano Cortina 2026 non è solo un’opportunità lavorativa straordinaria, ma anche un’occasione straordinaria per acquisire un’esperienza senza pari, contribuendo al successo di un evento unico”, conclude la Fondazione.