sul luogo dell'incidente

“Basta morti in strada”, mercoledì sera il presidio per Matteo Barone travolto e ucciso in via Porpora

L'iniziativa in ricordo del giovane ma anche di denuncia di una situazione di traffico diventato da tempo insostenibile nella zona

“Basta morti in strada”, mercoledì sera il presidio per Matteo Barone travolto e ucciso in via Porpora

Commosso presidio ieri sera, mercoledì 10 settembre, in via Porpora a Milano, nel luogo in cui sabato mattina 6 settembre il 25enne Matteo Barone è stato travolto e ucciso mentre attraversava sulle strisce pedonali dal suv Audi Q2 guidato dal poliziotto Giusto Chiacchio, risultato positivo all’alcoltest.

Organizzato da “Città delle persone”

MILANO – L’iniziativa di ricordo del giovane ma anche di denuncia di una situazione di traffico diventato da tempo insostenibile nella zona è stata organizzata dagli attivisti di “Città delle persone” per chiedere più sicurezza sulle strade e un  limite di velocità e una mobilità più sicura per tutte le persone.

“Basta morti in strada”

“Scendiamo in strada per dire basta. Perché non possiamo accettare che la morte di Matteo Barone diventi solo un numero: l’ennesima morte prevista e tollerata da un modello di città che continua a privilegiare lo spazio per un numero spropositato di automobili private rispetto alla vita delle persone. Queste non sono tragiche fatalità o ‘incidenti’, ma sono il risultato di inazione o addirittura scelte politiche che mettono la promozione della velocità davanti alla sicurezza. Durante il presidio faremo richieste precise sia al Comune – rispetto al ridisegno delle strade – di Milano sia al Governo – rispetto al Nuovo Codice della Strada” dichiarano le attiviste e gli attivisti di “Città delle Persone”.

Molte persone ieri sera sono arrivate sul luogo del presidio con le lacrime agli occhi, parenti, amici del giovane ma anche tanti residenti della zona, chi con i fiori in mano, chi con cartelli di denuncia, chi con piccoli ricordini ma tutti con la stessa unanime richiesta: “Basta morti in strada”.

Scarcerato il poliziotto che ha investito e ucciso Matteo

Giusto Chiacchio, il 26enne agente di polizia accusato di omicidio stradale per la morte di Matteo è stato rimesso in libertà. L’arresto è stato convalidato, ma il gip Roberto Crepaldi ha escluso la necessità della custodia cautelare in carcere.

La decisione del giudice

Secondo il gip, non sussiste il rischio che il giovane agente possa reiterare condotte simili: la patente è già stata sospesa e Chiacchio risulta incensurato, oltre ad aver mantenuto un atteggiamento collaborativo durante l’udienza.

Dai primi accertamenti risulta comunque che guidasse in stato di ebrezza, con un tasso alcolemico di 0,6 g/l, di poco superiore al limite di legge (che si attesta alla soglia di 0.5).