San Siro, trattativa a ostacoli: attesa per la decisione del Tar, pressing per chiudere l’accordo entro luglio
Il sindaco Sala vorrebbe chiudere l’accordo con Inter e Milan in settimana e poi portarlo in giunta per il voto lunedì prossimo, ma i tempi sono stretti e le perplessità sono tante

La discussione sullo stadio San Siro è entrata nel vivo ma gli ostacoli sul cammino non sono pochi, a partire dall'attesa della decisione del Tar sulla richiesta di sospensiva del vincolo architettonico sul secondo anello. Il sindaco Sala vorrebbe riuscire a chiudere l’accordo con Inter e Milan in settimana e poi portarlo in giunta per il voto lunedì prossimo. Ce la farà?
Trattativa a ostacoli: attesa per la decisione del Tar, pressing per chiudere l’accordo entro luglio
MILANO - Il dossier San Siro è entrato in una fase cruciale, ma il percorso resta tutto in salita. L’obiettivo di Palazzo Marino è chiudere l’intesa con Inter e Milan entro la settimana, portarla in giunta lunedì prossimo e, in tempi strettissimi, sottoporla al voto del Consiglio comunale entro il 31 luglio.
Un’operazione delicata, appesa a diversi nodi irrisolti e condizionata anche dalla pronuncia del Tar, attesa a breve, sulla richiesta di sospensiva del vincolo architettonico sul secondo anello dello stadio.
Confronto acceso tra Sala e i capigruppo della maggioranza
Il clima è teso. Lunedì 14 luglio, durante una riunione di due ore con i capigruppo della maggioranza e il sindaco non sono mancati momenti di frizione. Secondo quanto trapelato, il sindaco Beppe Sala avrebbe persino abbandonato momentaneamente l'incontro. Sul tavolo, tante incognite: dal coinvolgimento diretto dei due club nella società veicolo incaricata dell’acquisto dello stadio e delle aree limitrofe, fino alla possibile introduzione di un meccanismo di earn out che garantirebbe al Comune una quota di eventuali plusvalenze future in caso di cessione dell’area a terzi.
Sala sulla trattativa con le società: "avanti ma questioni ancora aperte"
La trattativa con Milan e Inter su San Siro "procede, è chiaro che nessuno vuole regalare nulla a nessuno ed è chiaro che le squadre hanno i loro interessi. Per cui intenzionalmente c'è la volontà di procedere però ci sono ancora una serie di questioni su cui si sta lavorando. Non so fare una valutazione, spero che si risolva a breve, nei prossimi giorni": ha affermato il sindaco Sala.
In merito a inchieste e ricorsi al Tar, come quello avanzato dal Comitato 'Si Meazza' sulla data di esercizio del secondo anello di San Siro e su cui proprio oggi si terrà l'udienza, ha assicurato che "c'è la volontà di andar avanti ma ci sono tanti ostacoli". "Sono solo preoccupato del fatto che riusciamo a trovare un accordo che deve essere di mutuo interesse - ha affermato -.L'interesse dell'amministrazione non è fare cassa, ma è l'interesse pubblico. Le squadre devono tornare con i conti".
Quanto ai tempi per la trattativa con i club, il sindaco ha detto "sarebbe meglio entro il 31 luglio ma dipende se riusciamo a chiudere". In ogni caso, ha concluso "confermo la volontà di passare per il Consiglio comunale".
I dubbi della maggioranza e lo spettro dello slittamento
Il Partito Democratico ha espresso perplessità sui tempi stretti, anche perché l’iter si sovrappone alla discussione sul bilancio comunale.
La capogruppo Beatrice Uguccioni non è certa di riuscire a chiudere entro il mese, non esclude un possibile rinvio a settembre senza però compromettere il percorso complessivo del progetto. Intanto, i dem insistono affinché l’accordo porti benefici concreti non solo al quartiere San Siro – dove era stato inizialmente previsto un investimento vincolato di 40 milioni – ma anche ad altri territori della città. Su questo punto, il gruppo presenterà un ordine del giorno.
Il valore dell’operazione e i nodi da sciogliere
Sul fronte economico, resta aperto il confronto con i club: il valore dell’impianto è stato fissato dall’Agenzia delle Entrate in 197 milioni di euro, ma Inter e Milan spingono per un ribasso, ipotesi che Palazzo Marino al momento respinge. Altri elementi centrali della trattativa riguardano le garanzie richieste dal Comune sul controllo della società acquirente e il rispetto dei paletti già fissati dal Consiglio comunale, tra cui la quota del 50% di verde da destinare nell’area e gli interventi di riqualificazione urbana.
Un passaggio in Aula per blindare l’intesa
Sebbene non previsto dalla Legge Stadi, l’approdo in Aula è stato voluto per rafforzare politicamente l’operazione ed evitare ulteriori polemiche. Ma la discussione non sarà facile: i Verdi hanno già ribadito la loro contrarietà al progetto, e altre forze potrebbero sollevare criticità. In ogni caso, a Palazzo Marino si punta a chiudere il capitolo San Siro prima della pausa estiva, anche per evitare che il clima politico e le incertezze legali complichino ulteriormente una partita già complessa.
Il centrodestra milanese: "Sala venga in aula"
Dopo l'incontro avvenuto tra il sindaco Sala e i capigruppo di maggioranza per affrontare il tema stadio e la proposta di cessione dell'area di San Siro ai club Milan e Inter è intervenuto anche il centrodestrra unito:
“Lo stadio Meazza non è patrimonio di una sola parte politica, ma è la casa di tutti i milanesi. Per questo motivo abbiamo protestato questa sera a Palazzo Marino, chiedendo al sindaco Sala di non rinchiudersi nelle segrete stanze della maggioranza, ma di venire in aula a spiegare quanto sta accadendo con le squadre.
A fronte della riunione sul tema stadio tenuta dal sindaco, convocando la sola maggioranza, neanche per intero, ed escludendo le opposizioni, anche il centrodestra quest’oggi si è riunito per fare il punto della situazione. Non possiamo assolutamente tollerare che un tema complesso come quello dello stadio sia frutto di un confronto unicamente interno alla sinistra milanese, senza coinvolgere l’altra metà della popolazione che non ha sostenuto questa maggioranza e che ha espresso consiglieri che più volte avevano portato al sindaco le ricette per risolvere la tematica, rimanendo inascoltati fino agli ultimi mesi quando è avvenuto un drastico cambio di rotta del Comune nel conflitto con le squadre.
Dopo il pasticcio della sinistra milanese che ha fatto slittare per anni questo momento portandoci a ridosso della scadenza del vincolo architettonico, chiediamo rassicurazioni sui contenuti della fantomatica delibera che a giorni dovrebbe approdare in aula, a partire dai fondi a disposizione per rigenerare il quartiere e dalla mitigazione dell’impatto degli eventi sui residenti, attraverso il potenziamento del TPL e la realizzazione di tunnel sotterranei con parcheggi", così in una nota i segretari cittadini e i consiglieri comunali di Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati.