il corteo

"Milano non dimentica": commemorato Amoroso, vittima della violenza neofascista

Durante la manifestazione antifascista, si ricordano anche Varalli, Brasili, Fausto e Iaio. Critiche alla Regione e condanna dei cortei nostalgici: “Nessuna tolleranza per il saluto romano”

"Milano non dimentica": commemorato Amoroso, vittima della violenza neofascista
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Ieri pomeriggio a Milano Memoria Antifascista, Anpi, Pd, Avs e Rifondazione Comunista si sono riuniti in ricordo di Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista ucciso nel 1976 nella nostra città da un gruppo di attivisti di estrema destra.

Commemorato Gaetano Amoroso

MILANO - "Oggi è una giornata particolare, perché la città sarà attraversata da migliaia di fascisti, qualche anno fa in formazione paramilitare, in una classica parata nazifascista, oggi ridimensionata dopo le mobilitazioni di questi anni",

hanno detto alla commemorazione gli organizzatori, riferendosi al corteo dell'estrema destra per Sergio Ramelli che si è tenuto in serata. Oltre ad Amoroso, sono state ricordate anche altre vittime di quegli anni come Claudio Varalli, Alberto Brasili, Fausto e Iaio:

"Noi a Milano contiamo negli anni 70 cinque morti, vittime della violenza fascista. Per questo è veramente triste vedere il mobilitarsi di scrittori e tv e ricordare solo la figura di un caduto neofascista, che fanno rientrare tra le vittime del terrorismo, ma è una vittima come lo sono i compagni citati prima, vittime dello scontro politico di quegli anni. Uno scontro politico che è giusto inquadrare nel periodo cominciato con la strategia della tensione, che non è iniziata con Piazza Fontana perché i neofascisti già alla fine degli anni Sessanta commisero, solo negli ultimi tre anni prima del 1969, circa 600 attentati".

"L'Italia non può accettare il saluto romano"

"Denunciamo il silenzio totale della comunicazione intorno ai compagni uccisi, mentre la Regione Lombardia ha dedicato un ricordo a Ramelli, dimenticando un momento di raccoglimento per l'80esimo dalla Liberazione. Non ci sono momenti istituzionali dedicati a questi compagni uccisi. Noi ne siamo consapevoli e facciamo delle manifestazioni con sobrietà, non facciamo parate né saluti romani, che tra l'altro sarebbero apologia di fascismo nel nostro Paese. La nostra è una città Medaglia d'oro della Resistenza - hanno sottolineato - che non può accettare il saluto romano, e che era, è e sarà libera e democratica. In questo senso, esiste oggi una nuova Resistenza. Milano non accoglierà e non sarà dalla parte di chi vuole far tornare un nuovo fascismo e una riduzione delle democrazie. Noi siamo una città che non accetterà né odio né violenza".

AMOROSO, COMMEMORAZIONE IN VIA GOLDONI (FOTO 2)
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La commemorazione di Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista, morto a seguito di un'aggressione di un gruppo di attivisti di estrema destra nel 1976 (foto Mianews)

AMOROSO, COMMEMORAZIONE IN VIA GOLDONI (FOTO 1)
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La commemorazione di Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista, morto a seguito di un'aggressione di un gruppo di attivisti di estrema destra nel 1976 (foto Mianews)

AMOROSO, COMMEMORAZIONE IN VIA GOLDONI (FOTO 3)
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La commemorazione di Gaetano Amoroso, operaio e militante comunista, morto a seguito di un'aggressione di un gruppo di attivisti di estrema destra nel 1976 (foto Mianews)

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