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Milano contro il patriarcato e contro la violenza sulle donne: migliaia di persone riempiono le strade

Al corteo organizzato dal movimento "Non una di meno" si protesta anche contro guerre e oppressioni e contro il genocidio del popolo palestinese

Milano contro il patriarcato e contro la violenza sulle donne: migliaia di persone riempiono le strade
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Più di 10mila persone hanno riempito le strade del centro di Milano: tra loro studentesse e studenti di diverse scuole milanesi e dell'hinterland, delle università, delle associazioni e ancora donne, un fiume di donne, ma tra loro anche molti uomini che ritengono giusto scendere in piazza in questo giorno in cui è stato oltretutto condannato all'ergastolo l'assassino di Giulia Tramontano.

Migliaia di persone in piazza a Milano contro il patriarcato

MILANO - Per la "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne" a Milano ieri sera si è svolto un corteo organizzato dal movimento "Non una di meno". Migliaia di persone hanno riempito le strade della città, manifestando per sensibilizzare e protestare contro le diverse forme di oppressione e violenza. Il corteo è partito da Porta Venezia e si è diretto verso piazza Cinque Giornate, con numerosi flash mob e performance musicali lungo il percorso.

Le ragioni della manifestazione

In un post condiviso su Instagram le organizzatrici di "Non una di meno" hanno spiegato che la protesta è stata indetta contro femminicidi, lesbicidi e transicidi, oltre che contro la "guerra patriarcale".

93 femminicidi in Italia spesso commessi da uomini "di famiglia"

Da inizio anno si contano 93 femminicidi in Italia, sottolineando che gli autori sono spesso persone vicine alle vittime: mariti, compagni, padri, e altri familiari. Tra le richieste avanzate dal movimento, vi sono l'introduzione dell'educazione sessuale in tutte le scuole, una prevenzione seria della violenza, e finanziamenti adeguati per i Centri Antiviolenza, i consultori e un reddito di autodeterminazione.

Si protesta anche contro le guerre

Un altro focus della manifestazione è stato il richiamo alle guerre e alle oppressioni in diversi contesti internazionali. È stato denunciato il genocidio del popolo palestinese: "Dopo 76 anni di colonialismo e apartheid, il genocidio del popolo palestinese prosegue da oltre un anno, con la totale complicità economica, logistica e bellica dello Stato italiano, che dobbiamo fermare. Fermiamo le guerre in Ucraina, Rojava, Libano, Siria, Yemen, Sudan e Congo".

Sono state espresse solidarietà e vicinanza alle donne afghane, e alle sorelle iraniane, come Ahoo Daryaei, che si oppongono al regime. Non è mancato un richiamo alla lotta delle YPJ per la difesa della Rojava.

Attacchi anche contro il governo

La manifestazione ha anche criticato le politiche del governo italiano, accusato di attaccare diritti fondamentali. Tra gli esempi citati, la deportazione di migranti nei centri in Albania, i tagli ai diritti delle persone queer e delle famiglie omogenitoriali, e le restrizioni all’aborto. Attacchi anche al Ddl Sicurezza, definito come un ulteriore passo verso la repressione e il controllo.

"Disarmiamo il patriarcato", lo striscione che ha aperto il corteo sintetizza le diverse tematiche delle battaglie affrontate nella manifestazione.

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