800mila file rubati

Caso dossieraggio, la Dda di Milano sgomina un'altra banda di spioni: 4 arresti, 60 indagati

Gli "hacker" avevano contatti con servizi segreti e mafiosi, un giro da 3 milioni euro. L'ira di La Russa: "Pazzali lo conoscevo"

Caso dossieraggio, la Dda di Milano sgomina un'altra banda di spioni: 4 arresti, 60 indagati
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La Dda di Milano ha scoperchiato un  "gigantesco mercato di informazioni personali" e riservate acquisite in modo illecito da banche dati strategiche per l'Italia, per essere rivendute a clienti del mondo dell'imprenditoria, e non solo. Chieste 13 custodie cautelari in carcere per altrettanti indagati, tra questi Enrico Pazzali, titolare della società investigativa Equalize al centro delle indagini sui presunti dossieraggi illegali e presidente della Fondazione Fiera Milano.

Nella lista degli indagati il presidente di Fondazione Fiera di Milano

MILANO - Come riporta Prima News, nell'indagine che venerdì scorso ha portato a quattro arresti e due sospensioni dal servizio, la Dda  ha smantellato un network di presunti spioni guidato dall'ex super poliziotto Carmine Gallo, braccio operativo di Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera di Milano e titolare di Equalize, la società di investigazione perno di una attività di dossieraggio a livello industriale per i magistrati "inquietante" in quanto avrebbe potuto essere in grado di "tenere in pugno" cittadini e istituzioni" e "condizionare" dinamiche "imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie".

Oltre 3 milioni di profitti illeciti

Dagli atti dell'inchiesta emerge che nella rete dell'associazione con base a Milano, in via Pattari, che avrebbe incassato un totale di oltre 3,1 milioni di euro di "profitti illeciti", sono finiti migliaia e migliaia di nomi ma anche le più alte cariche del nostro Paese. A destare l'allarme di inquirenti e investigatori è un dialogo intercettato che fa temere che la rete di Gallo e i suoi sodali sia arrivata in qualche modo al Quirinale.

Nell'archivio degli hacker ben 800mila file rubati.

L'indagine della Procura milanese

Si tratta di una sola intercettazione in mano al pm Francesco De Tommasi, che coordina l'indagine con l'aggiunto Alessandra Dolci e il procuratore Marcello Viola, su cui verranno fatti i riscontri con una maxi consulenza tecnica che riguarderà tutto il materiale sequestrato due giorni fa. La Procura di Milano effettuerà anche approfondimenti sulla presunta vendita di dati e informazioni sensibili verso l'estero, per verificare l'eventualità che siano finiti in altri Paesi.

Gli spiati

Calamucci e Gallo, scrive il pubblico ministero, "lasciano intendere - di aver intercettato (...) un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella o comunque di essere riusciti (...) a utilizzare abusivamente o a clonare il predetto account". Dal Quirinale nessun commento sulla vicenda anche perchè "c'è un'inchiesta in corso". Nel mirino del gruppo, su richiesta di Pazzali, il quale avrebbe fatto "un uso incontrollato del dossieraggio" , ci sono anche anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e il figlio Geronimo.

E ancora il presidente del Milan ed ex ad dell’Eni, Paolo Scaroni, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, numerosi giornalisti come Giovanni Dragoni del Sole 24 Ore e Giovanni Pons di Repubblica. È quanto emerge nelle oltre 500 pagine di ordinanza di misure cautelari del gip di Milano Fabrizio Filice. Tra gli obiettivi degli accessi abusivi a sistemi informatici alla ricerca di dati segreti e sensibili ci è finita anche Virginia von Furstenberg, nipote di Gianni Agnelli, il presidente delle Camere penali, avvocato Domenico Caiazza, Ginevra Caprotti della dinastia imprenditoriale di Esselunga.

Fra gli spiati figurano inoltre Matteo Renzi e Carlo Sangalli, attuale presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia, della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e di Confcommercio Milano tra i tanti e addirittura sull'avvocato siciliano Piero Amara, il legale imputato per una serie di procedimenti sulle vicende dell'Eni e per il caso Loggia Ungheria.

Insomma il gruppo spiava e agiva ad ampio raggio, come avevano lasciato intendere due degli arrestati, "con i report che abbiamo sputtaniamo tutta Italia".

Una sessantina di indagati

Fra la sessantina di indagati, che rispondono di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione - composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine e con al centro pure intercettazioni abusive - figura anche Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei figli del patron di Luxottica, che avrebbe chiesto e ottenuto informazioni sui fratelli per motivi di eredità e sull'allora fidanzata, modella e attrice, Jessica Michel Serfaty e il suo braccio destro Marco Talarico.

 

Ira di La Russa: Conosco Pazzali da anni"

"Sono disgustato - è il commento del presidente del Senato - dal fatto che ancora una volta i miei figli, Geronimo e Leonardo, debbano pagare la 'colpa' di chiamarsi La Russa se risulterà confermato che anche loro sono stati spiati. Conosco da anni Enrico Pazzali che ho sempre ritenuto una persona perbene e vorrei poter considerare, fino a prova contraria, un amico di vecchia data. Attendo di avere altri elementi, quindi, prima di un giudizio definitivo assai diverso su di lui. Sono stupito più che allarmato, dalle notizie di una sua azione di dossieraggio nei miei riguardi".

 

 

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